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(ASI) "La mancata estradizione di Battisti è un'offesa intollerabile alla memoria e ai familiari delle vittime, e nessuno dovrebbe strumentalizzare la vicenda.
Cosa che irresponsabilmente ha invece fatto l'ex componente di 'Prima Linea' e attuale segretario di 'Nessuno tocchi Caino' Sergio D'Elia in una sconcertante intervista al quotidiano 'Il Riformista' con cui difende la scelta del governo brasiliano con argomentazioni che tradiscono palesemente il suo oscuro passato".
Lo dichiara il senatore del PD Francesco Ferrante. "Il sentimento di solidarietà verso chi ha avuto un passato di violenza – continua Ferrante - induce evidentemente D'Elia a formulare una difesa d'ufficio della decisione del presidente brasiliano mettendo sul piatto una tragica realtà, qual è la condizione di vita dei reclusi nelle carceri italiane, che nulla ha a che fare con il principio della certezza della pena e con la sacrosanta esigenza di riconoscere giustizia a coloro che hanno perso i propri cari a causa della violenza di Battisti".
"Il riflesso condizionato del passato di D'Elia - conclude il senatore del PD - lo ha portato a una personale quanto impressionante assoluzione di Cesare Battisti, squalificando però in questo modo l'attività meritoria dell'associazione 'Nessuno tocchi Caino' che dovrebbe forse considerare l'idea di farsi rappresentare da qualcun altro per portare avanti più degnamente le proprie importanti battaglie".
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