(ASI) Serve “una struttura di supervisione” presso il Ministero dell’Economia per le aziende partecipate, “dove ogni cittadino può presentare ricordi e dove si possono rivolgere informatori che vengono a conoscenza di pratiche scorrette”.
Questa è la richiesta che il M5S fa nell’aula della Camera in merito alla discussione sull’interpellanza urgente, presentata dai 5 Stelle, sull’Eni.
Un’ interpellanza su un possibile caso di corruzione internazionale che fa riferimento ad un accordo di Eni e Shell per ottenere la concessione di sfruttamento di un campo petrolifero al largo del Delta del Niger.
Accordo che avrebbe portato al pagamento (illegale) di ex funzionari del Governo Nigeriano.
Il MoVimento chiede quindi al Governo, in qualità di principale azionista dell’Eni S.p.a., di indagare in maniera precisa su questa interpellanza e di rafforzare la normativa in modo che “sia chiaro che chi sbaglia paga, in particolare i manager delle società partecipate”.
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