(ASI) Si aggrava la condizione abitativa del Paese. Secondo stime della CGIL e del Sunia la crisi sta ulteriormente peggiorando il disagio abitativo delle famiglie.
I dati del sindacato dicono che sono 400mila le domande presentate nel 2010 per il fondo di sostegno alla locazione, 150mila le famiglie che verranno sfrattate per morosità nei prossimi cinque anni mentre con almeno 50mila famiglie di anziani, portatori di handicap, e malati terminali che, senza ulteriore proroga, usciranno di casa dal primo gennaio. A fronte di questi numeri la CGIL e il Sunia ricordano che sono stati ridotti i finanziamenti per il fondo sociale da 140 milioni di euro del 2010 a 33 milioni di euro per il 2011.
“La difficoltà delle famiglie, evidenziata da questi numeri, impone a Governo e Parlamento di affrontare la situazione con provvedimenti urgenti e l’apertura di un confronto per avviare una vera politica abitativa”, sostengono in una nota la CGIL e il Sunia, che per questo ritengono “indispensabile: una ulteriore proroga degli sfratti che comprenda gli sfratti per morosità incolpevole con la istituzione di un fondo analogo a quello adottato per le famiglie in difficoltà con il pagamento dei mutui”.
Per il sindacato, inoltre, serve “la modifica della cedolare secca così come prevista dalla proposta di decreto legislativo sul federalismo fiscale perché, con la gravissima crisi finanziaria in atto, regala due miliardi di euro alla proprietà più ricca senza alcuna contropartita sulla riduzione degli attuali insostenibili livelli degli affitti”. Infine, conclude la nota, si chiede “il rispetto dell’impegno assunto dal Ministero delle Infrastrutture di aprire il tavolo di confronto sulla riforma del regime delle locazioni richiesto da tempo da CGIL, CISL, UIL e Sunia, Sicet e Uniat”.
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