
"Denunciando e reagendo alle minacce e agli insulti ricevuti, Laura Boldrini, Presidente della Camera, e Cecile Kyenge, ministro dell'Integrazione - spiega Anna Finocchiaro - hanno posto una questione politica che riguarda la convivenza civile, la relazione tra i sessi e con la diversità, i diritti delle persone e la democrazia in Italia. Seppur diverse, sia la violenza contro le donne che la xenofobia sono questioni che afferiscono al livello di civiltà di un Paese e costituiscono problemi di natura culturale che interrogano la politica. Nell'esprimere a Boldrini e Kyenge profonda e non retorica solidarietà, le ringrazio di aver sollecitato un proficuo dibattito politico e istituzionale, da autorevoli donne esponenti delle istituzioni italiane quali sono. Sono convinta che sia alla violenza di genere che alla xenofobia - continua Anna Finocchiaro - si debba rispondere sul piano dei diritti, della prevenzione e della diffusione di una cultura del rispetto del corpo della donna e della diversità. E' la strada del nuovo protagonismo femminile di cui Boldrini e Kyenge sono emblema e che costituisce la speranza dell'Italia. E' necessario - conclude Finocchiaro - da un lato, ratificare immediatamente la Convenzione di Istanbul, rifinanziare i centri antiviolenza e promuovere la piena parità tra uomo e donna a tutti i livelli e, dall'altro, riconoscere la cittadinanza italiana a tutte le persone nate nel nostro Paese".
Redazione Agenzia Stampa Italia