×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
La crisi perenne della sinistra italiana.
(ASI) Il dissenso interno a un gruppo è sinonimo di democraticità. Quando invece diventa tratto peculiare dei rapporti tra i consociati, si rivela il sintomo di una malattia organica che mina la sopravvivenza stessa del patto originario. L’elezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica, ha rappresentato un fatto inedito per la storia istituzionale e politica del nostro paese, che ha messo in luce, in tutta la sua drammaticità, la crisi dei partiti tradizionali. Dopo la stagione di mani pulite e il sodalizio-suicidio di Alleanza Nazionale con Forza Italia, l’unico sopravvissuto –malconcio- allo tsunami culturale degli ultimi vent’anni è stato il Partito Democratico, erede illegittimo di una tradizione politica che ha fatto la storia di tutto il periodo repubblicano. 

Dopo che l’ultimo segretario, Achille Occhetto, recitò l’orazione funebre del vecchio Partito Comunista alla “Bolognina”, la sinistra italiana è entrata irrimediabilmente –fino ad oggi- in  una profonda crisi d’identità, trovandosi osservatrice passiva del conflitto tra due spinte contrapposte: da un lato l’esigenza di adeguare il substrato ideologico al nuovo momento storico, dall’altro la necessità vitale di salvaguardare quelle fondamenta teoriche come unica possibilità per costruire un progetto comune realistico e duraturo. In questi anni, molto ha giocato anche l’imbarazzo della sua classe dirigente a riconoscersi nelle proprie origini e nel proprio passato, affannata nel tentativo di dissimulare un mutamento genetico di cui non si è ancora compreso il risultato finale. La nuova stagione riformista iniziata sulla carta con il Partito dei Democratici di Sinistra (PDS) e giunta fino a noi con l’attuale PD, risulta ancora in fase embrionale nonostante i molteplici tentativi di spiccare finalmente il volo, mentre la base smarrita si è ridotta alla rassegnazione.

Dal 1921, anno della sua fondazione, il Partito Comunista Italiano ha vissuto momenti di forte tensione interna, al contrario di quanto documentato dalla memorialistica ufficiale, che hanno minato pericolosamente la sua integrità. Ma erano altri tempi e il pericolo rappresentato dai nemici esterni garantiva ogni volta la ricomposizione delle fratture anche più gravi. Il PCI, inoltre, al pari dei suoi omologhi europei, nasceva come materializzazione di una  lotta di classe epocale nell’ambito di una fase storica “rivoluzionaria”. Caduto il Muro di Berlino e infrantosi definitivamente il sogno di Marx e Engels sotto la pressione dell’ideologia liberista che meglio rispondeva agli istinti irrazionali e individualistici della massa e dei suoi singoli, la sinistra italiana nelle sue varie accezioni social-democratiche, socialiste, post-comuniste, ecc. ha intrapreso un cammino inerziale che l’ha condotta ad assumere le sembianze attuali di un ibrido senz’anima.

Gli orfani della tradizione hanno così cercato di adeguarsi alla metamorfosi culturale, tentando disperatamente di aggrapparsi alla realtà per non estinguersi naturalmente. Ci sono riusciti fino ad oggi, grazie alla lentezza cronica di adeguamento alla trasformazione, connaturata al carattere nazionale. E così, vetero-comunisti, liberali, cattolici e socialisti hanno provato una, due e più volte a creare raggruppamenti eterogenei improvvisati, dove l’unico elemento di coesione era la volontà condivisa di non scomparire dagli scranni del potere.

L’ultima esperienza in ordine cronologico è il Pd, un partito nato da un’operazione di lifting all’americana che tuttavia non è stato in grado di ripianare i solchi profondi alla radice. E’ stato il prodotto impacchettato in tutta fretta di un cantiere ancora aperto, obbligato a nascere dalle contingenze del momento che vedevano il Cavalier Berlusconi come l’unica oasi nel deserto politico della seconda repubblica. Il risultato non è cambiato, i dissidi sono all’ordine del giorno oggi più che mai. Non era Bersani il problema, anzi. Lo era sicuramente per chi, fuori e dentro la sinistra, temeva l’ inizio di un nuovo corso, di un vero processo di ammodernamento, seppur lento e doloroso, delle idee stantie e delle vecchie logiche di corrente. Tutto da rifare. L’uomo della provvidenza tanto agognato dal popolo sempre indignato, poteva essere lui. Non per le sue doti oratorie o per le suggestioni comunicative, ma per il suo senso del realismo, perché non prometteva rivoluzioni, perché conosceva l’Italia ma soprattutto gli italiani: l’unico modo per iniziare a modellare un’idea nuova di sinistra, forse meno romantica, quello sì.

Fabrizio Torella – Agenzia Stampa Italia

 
L'onestà intellettuale crea dibattito e stimola nelle persone l'approfondimento. Chi sostiene l'informazione libera, sostiene il pluralismo e la libertà di pensiero. La nostra missione è fare informazione a 360 gradi.

Se credi ed apprezzi la linea editoriale di questo giornale hai la possibilità di sostenerlo concretamente.
 

 

 

Ultimi articoli

Bagliori di calcio tra Europa e Campionato in attesa dei verdetti. La riflessione con vista di Sergio Curcio

Bagliori di calcio tra Europa e Campionato in attesa dei verdetti. La riflessione con vista di Sergio Curcio

Economia Italia: Disoccupazione ancora molto alta al Sud. La riflessione dell'economista Gianni Lepre

Economia Italia: Disoccupazione ancora molto alta al Sud. La riflessione dell'economista Gianni Lepre  

Voucher per le imprese: incentivi per chi si aggrega

(ASI) Oggi unirsi conviene con le professioni infatti costituendo una società è previsto un voucher di 50.000 euro per l’acquisto di beni strumentali più un contributo a fondo perduto fino al 70% ...

Libertà di stampa - Vice Presidente del Senato Mariolina Castellone: difendiamo l'art. 21 della Costituzione

(ASI) "Nella Giornata Mondiale per la libertà di stampa, difendiamo l’art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni ...

La fine dell'Impero degli Asburgo e l'Europa che non trova più pace

(ASI) Vienna - La base dell'Europa dei popoli e delle nazioni, come la conosciamo oggi, nasce nella Tarda Antichità e/o primo/alto Medioevo, tra il V e il VII ...

Caso Mose, Valdegamberi (Regione Veneto): “Galan ha ammesso le sue responsabilità. Tuttavia sostiene una cosa grave: mancano all’appello le responsabilità per il prelievo illecito di soldi pubblici per 995 milioni di euro tutti gli altri. Perché non si è

(ASI) "Ho letto l’intervista all’ex Presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, apparsa su un quotidiano del Veneto ove dichiara che nella gestione del Mose manca all’appello un ...

Presidente messicano Amlo “invertire rotta antioperaia dei governi liberisti”

(ASI) Il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador (Amlo), in vista della scadenza del suo mandato presidenziale ha ricordato che in questi anni la tendenza antioperaia che ...

Roma Bayer Leverkusen 0-2. Il post partita con De Rossi e Xabi Alonso

(ASI) Roma. C'è troppo Bayer per questa Roma, almeno sul piano della concretezza. I giallorossi non hanno demeritato, ma devono incassare uno 0-2 che rende assai complicata la qualificazione. ...

Europa League, un Bayer Leverkusen spietato punisce una Roma troppo imprecisa. Finale lontanissima

(ASI) Roma. Alla faccia di chi diceva che il Bayer Leverkusen si accontentava della Bundesliga. Nell'aria si annusava l'idea che la Roma potesse infliggere alle aspirine la prima sconfitta ...

1 Maggio, Sottosegretario all'interno Emanuele Prisco: difendere, valorizzare e rendere più sicuro il lavoro. Grazie a chi oggi è impegnato per sicurezza e assistenza

(ASI)"Buon primo maggio a tutti i lavoratori, che sia di speranza per chi cerca un’opportunità e per chi è in apprensione per il proprio.

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113