(ASI) "E’ inimmaginabile che il Presidente della Repubblica Scalfaro non sia stato informato della decisione di non rinnovare il regime del carcere duro nel ’93, mentre era Capo dello Stato".
Lo ha affermato il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, che ha osservato: "Da quanto si e’ letto, infatti, la decisone sarebbe stata ispirata dal vertice della Polizia di Stato, allora occupato da un fedelissimo di Scalfaro, il prefetto Parisi. E’ difficile immaginare che Parisi abbia ipotizzato una strategia cosi’ azzardata senza che il Presidente Scalfaro ne fosse stato preventivamente informato. Ricordo, ad esempio, che quando Parisi decise di dimettersi nel 1994 si reco’ prima da Scalfaro e poi dalle autorita’ di governo per comunicare la sua decisione. Ne sono testimone diretto, avendo fatto parte proprio al Viminale di quell’esecutivo. Credo che anche Ciampi sia stato informato dal suo ministro della Giustizia. E’ triste vedere come si eviti di contribuire all’accertamento della verita’ su una vicenda cosi’ inquietante. Nel ’93, al tempo di Scalfaro e Ciampi, lo Stato si inginocchio’ davanti alla mafia. Conso lo ha spiegato chiaramente in commissione Antimafia. Negare l’evidenza dei fatti non aiuta a rafforzare la credibilita’ delle istituzioni".