×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
“In Sicilia hanno Giuliano, noi i giuliani”. Foibe, esodo e menzogne del Pci e dell'ANPI

 

 

 

In Sicilia hanno Giuliano, noi i giuliani”. Foibe, esodo e menzogne del Pci e dell'ANPI

di Marco Petrelli

 


Quella delle foibe fu una tragedia italianissima. Italianissima non solo perché le vittime erano italiane, ma perché tutto italiano fu il singolare atteggiamento di omertà e disprezzo che molti esuli dovettero affrontare una volta sbarcati sulla sponda occidentale dell'Adriatico.

Artefice della cortina di silenzio che si abbassò sulle epurazioni e sulle violenze compiute in Istria e Dalmazia fu il Partito comunista italiano. Emblematico quanto scriveva l'Unità nel Novembre 1946 in merito ai fuggiaschi che giungevano nei porti italiani:

Questi relitti repubblichini, che ingorgano la vita delle città e le offendono con la loro presenza e con l'ostentata opulenza, che non vogliono tornare ai paesi d'origine perché temono d'incontrarsi con le loro vittime, siano affidati alla Polizia che ha il compito di difenderci dai criminali.

Ostracismo unito a mistificazione della realtà che prese vita non solo sulle colonne degli organi di partito, bensì anche nelle parole dei dirigenti e de militanti comunisti, come nel caso di un sindacalista ligure artefice di un 'curioso' parallelismo:

in Sicilia hanno il bandito Giuliano, noi qui abbiamo i banditi giuliani”

 

Una responsabilità quella del partito di Togliatti venuta a galla neanche dopo la morte de Il Migliore: la sinistra nostrana, malgrado la maturazione nel tempo di una generale disillusione nei confronti del socialismo reale, ha continuato a negare o a minimizzare l'esodo fino a tempi non sospetti.

Solo la legge 92 del Marzo 2004 e le parole spese da Napolitano tre anni dopo sull'azione criminale di Tito

“(...)un disegno annessionistico slavo, che prevalse innanzitutto nel Trattato di pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una "pulizia etnica"

aprirono spiragli sulla vicenda delle Foibe, permettendo a molti ignari nostri connazionali di venire a conoscenza di quella strage 'minore' che i media e gli storici avevano per anni eluso, una strage lasciata a coprirsi di polvere nei tanti “armadi della vergogna” italiani e jugoslavi.

Se nel corso di mezzo secolo Giorgio Napolitano è stato capace di compiere un mea culpa, riconoscendo di aver preso un abbaglio nello scrivere, nel 1956, che “in Ungheria l'Urss porta la pace”, la stessa cosa non è accaduta per le frange più dure della sinistra e per l'ANPI, l'associazione dei partigiani (ex garibaldini) che continua a difendere una versione della pulizia etnica titina ormai smentita dalla storia e dalle fonti.

Qualcuno obietterà: d'accordo, si tratta forse di anziani iscritti cresciuti con convinzioni difficili da abbandonare in vecchiaia.

Il problema è che l'ANPI è oggi tenuto in vita più da adolescenti e giovani adulti che non da reduci della guerra partigiana, ragazzi quindi che, anziché aprire le proprie menti al confronto e alla discussione di documenti e testimonianze, preferiscono ricordare le Foibe come una giusta punizione inflitta dal popolo jugoslavo ai criminali fascisti.

Il ricorso ad una retorica talvolta al limite del fiabesco, l'idealizzazione (mescolata all'ideologia) della guerra anti fascista, lo spettro 'revisionista' (vero spauracchio della sinistra italiana) sono piccoli tarli che intaccano il senso critico e l'obiettività degli studenti che nelle piazze e nei cortei sventolano fieri la bandiera della Repubblica popolare di Jugoslavia, spendendo parole di elogio e di ammirazione per quel maresciallo croato la cui furia si scagliò contro la sua gente (150 mila croati uccisi), contro gli italiani e contro i domobranci sloveni.

Anche i comunisti, slavi e non, non ebbero vita facile nella Jugoslavia titina: il lager di Goli Otok ospiterà , dopo la rottura delle relazioni diplomatiche con l'Urss, i militanti e i dirigenti di dichiarata fede stalinista, così come centinaia di idealisti occidentali che ritenevano Belgrado paradiso dei lavoratori. Molti di loro, al rientro nei paesi d'origine, subirono lo stesso trattamento riservato anni prima ai giuliano dalmati anzi, per meglio dire, provarono sulla pelle la medesima umiliazione frustrazione che avevano provocato quando picchettavano gli sbarchi dei 'banditi giuliani'.

opolare di Jugoslavia, spendendo parole di elogio e di ammirazione per quel maresciallo croato la cui furia si scagliò contro la sua gente (150 mila croati uccisi), contro gli italiani e contro i domobranci sloveni.

Anche i comunisti, slavi e non, non ebbero vita facile nella Jugoslavia titina: il lager di Goli Otok ospiterà , dopo la rottura delle relazioni diplomatiche con l'Urss, i militanti e i dirigenti di dichiarata fede stalinista, così come centinaia di idealisti occidentali che ritenevano Belgrado paradiso dei lavoratori. Molti di loro, al rientro nei paesi d'origine, subirono lo stesso trattamento riservato anni prima ai giuliano dalmati anzi, per meglio dire, provarono sulla pelle la medesima umiliazione frustrazione che avevano provocato quando picchettavano gli sbarchi dei 'banditi giuliani'.

Marco Petrelli - Agenzia Stampa Italia

 

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

 
L'onestà intellettuale crea dibattito e stimola nelle persone l'approfondimento. Chi sostiene l'informazione libera, sostiene il pluralismo e la libertà di pensiero. La nostra missione è fare informazione a 360 gradi.

Se credi ed apprezzi la linea editoriale di questo giornale hai la possibilità di sostenerlo concretamente.
 

 

 

Ultimi articoli

Un Nuovo Inizio per l'Umbria: Noi Moderati Tracciano la Strada del Futuro

(ASI) Il primo incontro del Direttivo Regionale di Noi Moderati, presieduto dal Commissario Regionale Michele Toniaccini, ha segnato l'avvio di un percorso entusiasta e determinato verso un'Umbria più forte e ...

Olivicoltura, Confeuro: “Italia in crisi. Serve riforma strutturale”

(ASI) “Nel 2024-25 la produzione di olio d'oliva Made in Italy non andrà oltre le 244mila tonnellate, crollando al quinto posto tra i principali Paesi e con un calo complessivo ...

Sonia Giacometti, la Financial Manager d’eccellenza nel cinema italiano e nei cortometraggi istituzionali

(ASI) Sonia Giacometti, Financial Manager di straordinario talento, sta lasciando un’impronta sempre più incisiva nel panorama cinematografico italiano. La sua influenza si estende anche alla produzione di short movie ...

Financial Times: Peirone (Ceip) “Il Piemonte si riconferma in sesta posizione tra le regioni europee per investimenti esteri. Premiato il nostro impegno nella strategia di attrazione delle imprese”

(ASI) Il Financial Times ha pubblicato la nuova edizione del rapporto European Cities and Regions of the Future 2025, confermando il Piemonte al 6° posto nella classifica delle regioni europee di grandi ...

Difesa - Crosetto: “Ancora una volta la difesa aiuta chi soffre”

(ASI) Si è conclusa con successo l’operazione congiunta “Un ponte per Gaza” (Air Bridge for Gaza), attraverso la quale sono state trasportate oltre 10 tonnellate di materiali destinati alla popolazione civile ...

Lega: il senatore Manfredi Potenti nominato responsabile del dipartimento nazionale tutela del benessere degli animali

(ASI) Roma.- Dei 36 dipartimenti nominati lo scorso settembre dal leader Matteo Salvini e coordinati dall'On. Armando Siri, si comunica la nuova nomina del Senatore Manfredi Potenti in qualità di ...

Comune di Perugia. Varasano: "Basta parole dalla giunta Ferdinandi, aspettiamo fatti"

Comune di Perugia. Varasano: "Basta parole dalla giunta Ferdinandi, aspettiamo fatti"

Welldance Centro Studi Danza conquista Sanremo: un'esperienza unica a Casa Sanremo,

(ASI) Sanremo – La scuola di danza Welldance Centro Studi Danza di Battipaglia diretta da Francesca Mirra e Giorgia Mirra è salita sul palco del Palafiori di Sanremo con esibizioni che hanno ...

INCONTRI (VIII puntata) Domenico Savio l'ultimo Comunista rivoluzionario italiano. Ad Ischia Rosario Lavorgna incontra il giornalista Gennaro Savio che ci racconta la storia del padre Domenico

INCONTRI (VIII puntata) Domenico Savio l'ultimo Comunista rivoluzionario italiano. Ad Ischia Rosario Lavorgna incontra il giornalista Gennaro Savio che ci racconta la storia del padre Domenico

Argentina, presentate più di 100 denunce contro Milei

(ASI) Il presidente argentino Javier Milei è al centro di una bufera giudiziaria con decine di denunce penali presentate contro la sua persona; tra i reati che vengono imputati al primo ...

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113