(ASI) L’Istat conferma che il 2012 è stato un anno nero per il nostro Paese: il PIL è calato del -2,4%. “La realtà ha superato ogni aspettativa, anche la più pessimista, smentendo in pieno chi intravedeva, già a fine 2012, l’uscita dalla crisi.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Un obiettivo ancora lontanissimo che, in assenza di provvedimenti mirati e di un governo forte e determinato in grado di attuarli, non sarà raggiunto nemmeno nel 2013.
Se dovesse proseguire il progressivo declino verificatosi in questi anni, infatti, anche nel 2013 il PIL rischia di attestarsi sotto la soglia del -2%, con effetti disastrosi non solo per l’economia azionale, ma per tutti i cittadini.
Non dimentichiamo, infatti, che l’inarrestabile contrazione economica incide in maniera devastante sul potere di acquisto delle famiglie (crollato del -14,1% dal 2008 ad oggi, secondo i dati dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori rispetto ai quali i dati dell’Istat risultano fortemente sottostimati), sui consumi (in diminuzione del -6,1% nel 2012-2013), sulla produzione industriale e sull’andamento occupazionale.
Proseguire in questo modo è impensabile. Per evitare un ulteriore aggravarsi della situazione economica è necessario attuare con urgenza alcune misure fondamentali che invochiamo da anni: risollevare il potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso, rilanciando così la domanda di mercato; avviare una ripresa degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, determinanti sul piano dell’occupazione; operare un allentamento dei patti di stabilità degli Enti Locali, per dare possibilità di intervento soprattutto con pratiche di manutenzione, sicurezza ed edilizia.
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