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(ASI)“Si parla di un aumento ‘moderato della disoccupazione’ eppure, se si escludono le punte estreme, in Italia l’incremento è il doppio rispetto alla Francia e molto più della Germania e, soprattutto, rispetto ad altri paesi europei è attualmente in maggior crescita”. E’ quanto afferma il segretario confederale della CGIL in un comunicato, Fulvio Fammoni, in merito a quanto emerge dal bollettino di dicembre della Banca centrale europea.
Secondo il dirigente sindacale “non vengono messe in evidenza invece le spiegazioni che fornisce la Bce: innanzitutto il tasso di inattività e di scoraggiamento, che ricordo in Italia è il più alto in Europa, il minor numero di ore lavorate per salvare occupazione e l’aumento della disoccupazione di lunga durata”. Per Fammoni queste motivazioni andrebbero collegate “all’oltre un miliardo di ore di cassa integrazione italiane, ai contratti di solidarietà, ai part-time involontari, all’uscita sempre più frequente dall’indennità di disoccupazione senza più alcuna tutela”.
“Ma in ogni caso - prosegue -, con tutto il rispetto per la Bce, la ricetta proposta non solo non è condivisibile ma non è possibile: significa disconoscere la situazione economica gravissima dei lavoratori e delle famiglie insieme all’area di povertà in continua crescita. Contenere il debito è importantissimo ma forse - conclude Fammoni - lo si potrebbe fare anche con più produzione e sviluppo facendo ripartire i consumi”.
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