(ASI) Prima eletta a Roma nella coalizione di centro-destra alle Regionali 2010, Olimpia Tarzia ha speso questi anni in Consiglio regionale - dove ha ricoperto il ruolo di presidente della commissione permanente Scuola, diritto allo studio, formazione e università - battendosi in prima linea per "difendere i principi non negoziabili". Ora si ricandida alla Pisana, nella lista civica che sostiene il candidato presidente Storace.
Del resto, la stessa Tarzia afferma: "La mia collocazione è da lista civica. Continua a essere nella società civile e nell'associazionismo pro-life".
Per i valori in cui crede, ossia "il diritto alla vita fin dal concepimento, la difesa della famiglia tra uomo e donna, il diritto all'educazione", Olimpia Tarzia ha presentato provvedimenti concreti. Anzitutto è stata promotrice della legge sulla famiglia 32/2001. Lei stessa ricorda che questa legge, che non ha più ricevuto i finanziamenti necessari, "prevedeva il quoziente familiare basato sul numero dei componenti e sulla presenza di figli disabili e di anziani, ma anche l'istituzione di nidi famiglia condominiali e il riconoscimento di un forte ruolo dell'associazionismo". In seguito ha anche promosso la legge sul buono scuola per la materna e ha partecipato alla stesura dello Statuto regionale del Lazio riguardo ai diritti fondamentali e allo sviluppo sociale e civile.
Le resistenze di un gruppo trasversale di consiglieri hanno bloccato in commissione la discussione sulla proposta di legge sulla "riqualificazione dei consultori familiari", un cavallo di battaglia di Olimpia Tarzia. Stessa sorte di ostruzione ha subito un'altra sua proposta, la legge per estendere il buono scuola agli istituti dell'obbligo.
La presidente del Movimento Per (Politica Etica e Responsabiltà), rilanciando la sua candidatura in Regione Lazio, prosegue la sua sfida, convinta che i principi non negoziabili costituiscano il "fondamento della democrazia e dello sviluppo economico e sociale".
Federico Cenci – Agenzia Stampa Italia
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