Voglia di un’Italia pulita, in cui contino correttezza, merito e solidarietà e si capiscano trepidazioni e attese per un comune destino.
Voglia di un’Italia pulita che apprezzi i due marò detenuti in India perché al termine della licenza natalizia sono tornati nelle prigioni di quel lontano Paese per mantenere la parola data “da italiani”, disattendendo le sirene di squallidi avventurieri di casa nostra che li invitavano a essere “furbi”, a candidarsi nelle proprie liste per le elezioni di febbraio per non tornare nelle mani della giustizia indiana.
Voglia di un’Italia pulita, di persone che sappiano mettersi in gioco per contribuire alla crescita della comunità.
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Voglia di un’Italia politica che guardi lontano e non racconti favole, con protagonisti capaci di dire parole anche dure, nella verità e per il bene comune.
Voglia di un’Italia politica senza urli e sgambetti, che non peschi nel torbido per infangare gli avversari, che non costruisca il successo degli uni sulle macerie degli altri.
Voglia di un’Italia politica in cui si chieda il conto delle promesse non mantenute, in cui si guardi realisticamente alla realtà senza nascondere le difficoltà sotto sogni irrealizzabili.
Voglia di un’Italia politica in cui gli eletti siano amati perché sacrificano tempo e vita per la comunità, di cui sono capaci di cogliere voci e inquietudini.
Voglia di un’Italia politica che si ritrovi unita nei valori essenziali, che riconosca le scelte giuste degli avversari, che sia di orgoglio anche per chi vive all’estero e gira per il mondo.
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Voglia di un’Italia che sappia riconoscere la fatica, i sacrifici, l’impegno per gli altri, la passione civile, da qualunque parte vengano, da destra o da sinistra, da operai o da imprenditori, da cattolici o da laici, da italiani di antica discendenza o dai colori del mondo che hanno esili radici nel nostro paese.
Voglia di un’Italia che non dimentichi i viaggi all’incontrario di anni non lontani quando i disperati eravamo noi, che non seppellisca nel benessere di oggi il ricordo dei padri e dei nonni che con le valige di cartone partivano alla ricerca di un destino migliore.
Voglia di un’Italia che rispetti le istituzioni e si impegni per migliorarle, che esca dalla palude dei complotti veri o presunti, che creda nella legalità, che si batta per i diritti di tutti ma anche per i doveri di ciascuno, a cominciare da quello di pagare tutti tasse eque.
Voglia di un’Italia che riconosca gli operatori dell’informazione dalla schiena dritta, capaci di mettersi in gioco senza correre per salire sul carro dei vincitori o dei potenti di turno, che parlino degli sperperi della politica ma anche del fiume di denaro pubblico che finisce ai giornali, che sappiano scorgere e raccontare il nuovo che emerge e non solo seguire l’ondata prevalente di gossip, audience e luoghi comuni.
Voglia di un’Italia che apra le strade al nuovo e al progresso, senza rinnegare il passato che ha messo le basi per il futuro.
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Voglia di un’Italia della memoria, che conosca e non dimentichi i sacrifici di chi l’ha costruita, fiera della propria identità ma aperta a capire storie e identità degli altri.
Voglia di un’Italia della bellezza, che sai gelosa delle meraviglie della sua cultura e dei suoi paesaggi, che tuteli rigorosamente e valorizzi il tesoro inestimabile di ambiente, arte e storia, che investa sulle enormi potenzialità del turismo.
Voglia di un’Italia della solidarietà, in cui si guardi avanti per migliorare la propria esistenza senza dimenticarsi di voltarsi indietro per capire e dare una mano a chi non ce la fa.
Voglia di un’Italia della nostalgia, di quando il benessere non ci pioveva addosso, ma doveva essere costruito ora per ora, sovente a denti stretti.
Voglia di voci lievi, che raccontino la vita per migliorarla, capaci di dare ai nostri giovani parole di speranza e testimonianze concrete di impegno per le cose in cui credono.
Abbiamo semplicemente voglia di un paese pulito, che col lavoro e con i sacrifici costruisca giorno dopo giorno un’Italia e un mondo migliore.
Felice d’Adamo - www.italiaitaly.eu