(ASI) “È interessante notare come, di fronte alla caduta di fiducia in Mario Monti che i sondaggi certificano a seguito della sua mutazione da tecnico in politico, si moltiplichino le prese di posizione degli euroburocrati che sostengono e difendono la sua azione di governo. Ieri Juncker, oggi Rehn e domani vedremo chi altro, tutti si affannano a spiegarci che le politiche di rigore del governo tecnico ci hanno sì spediti in recessione, ma per il nostro bene.
Ora, infatti, siamo ’credibili’. Nel frattempo, incidentalmente, spostano la ’ripresa’ sempre un po’ più in là: prima era per il 2013, ora per il 2014, e così via. Un inevitabile sacrificio, dicono. Ma per il nostro bene o per quello della finanza internazionale?. L’ho già detto e lo ripeto: non è questa l’Europa democratica, liberale e solidale che i padri fondatori hanno voluto contrapporre alle dittature ed ai totalitarismi”. Così si è espresso in una nota, Deborah Bergamini, deputato del Pdl e membro del gruppo di lavoro del Ppe sulla politica estera.
Redazione Agenzia Stampa Italia
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