(ASI) Roma - "Uno sciame sismico che dura da due anni consiglierebbe di mettere in campo tutti gli strumenti e le energie disponibili, anche quella di Giampaolo Giuliani, il ricercatore del Gran Sasso che - dopo la condanna della Commissione Grandi Rischi che lo prendeva per ciarlatano -, ha di fatto avuto ragione sul terremoto dell'Abruzzo nel 2009". Lo afferma l'onorevole Domenico Naccari, delegato ai rapporti con le comunità regionali del sindaco di Roma Gianni Alemanno.
"Ciò che sta succedendo sul Pollino - aggiunge - ha dell'incredibile. Migliaia di scosse di lieve o modesta intensità che hanno letteralmente tolto la serenità ai calabresi ed ai lucani. Mi risulta - presegue Naccari - che vi siano atti ispettivi in Parlamento ma le risposte sono state finora vaghe o celate dietro la formula "i terremoti non possono prevedersi", per cui tutto è affidato al destino e alla buona sorte. Non possiamo accettare queste conclusioni. Dovrà esserci qualcuno che valuti i rischi e ci dica effettivamente come stanno le cose. Tutto il rispetto per la comunità scientifica internazionale, una vasta comunità di super intelletti che ha sviluppato grandi teorie sui mutamenti climatici (sic!) e sul buco dell'ozono ma, in concreto, nulla sui sisma. Soltanto che regioni ad esempio come la Calabria sono appunto "zone sismiche", punto!. Quì c'è in gioco la vita di migliaia di persone. Non si può essere superficiali. Per prevenire il peggio e tranquillizzare le comunità lucane e calabresi il Governo dovrebbe intervenire al più presto utilizzando le più moderne tecnologie di monitoraggio, incaricando anche Giampaolo Giuliani, unico ad aver previsto il terremoto in Abruzzo, di guidare un team di "scienziati" che stazioni 24 ore al giorno sulle vette del Pollino e, conclude il delegato di Alemanno - misurare i gas rilasciati sul territorio per cercare di capire in anticipo se, quando e dove avverrà il peggio".
Redazione Agenzia Stampa Italia
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