(ASI) Roma. Lettere in Redazione - Si sta estendendo a macchia d'olio in tutta Italia la protesta di docenti e studenti contro i demenziali provvedimenti previsti nella Legge di stabilità prodotta dal governo Monti. e contro il D.D,L. 953 (ex Aprea). I provvedimenti della legge di stabilità porterebbero l'orario di lavoro frontale di cattedra degli insegnanti da 18 a 24 ore senza alcun compenso aggiuntivo, a fronte di un contratto che non viene rinnovato da anni.
Chi conosce il mondo della scuola sa bene che oltre le ore frontali, i docenti, professionisti con alle spalle anni di studio e di formazione, svolgono un superlavoro non quantificabile fatto di riunioni collegiali, di dipartimento, consigli di classe, ricevimento delle famiglie, programmazioni, sostegno all'handicap, corsi di aggiornamento, preparazione e correzione degli elaborati e quant'altro. In Europa sono i docenti italiani sono i peggio pagati dopo i portoghesi e, per giunta, con gli ultimi provvedimenti escogitati dal governo, si vedono tagliare anche i pochi spicci, 13 euro di indennità, dovuti alla "vacanza contrattuale.
Il disegno di legge Aprea, ex sottosegretario all'istruzione nel governo Berlusconi, di provenienza AN, abolisce di fatto la scuola pubblica statale. Tutto il personale della scuola infatti viene nominato e gestito dalle regioni, i programmi di tutti gli indirizzi vengono determinati dalle regioni, proprio mentre queste mostrano la loro inefficienza e la loro corruzione. In tal modo si sancisce la fine della validità nazionale del titolo di studio degli studenti italiani e si decreta la fine dell'impegno dello Stato in una scuola che non offrirebbe più a tutti pari opportunità di istruzione.
Il decreto Aprea mette inoltre in discussione il sistema nazionale pubblico dell'istruzione e sancisce l'ingresso di soggetti privati negli organi collegiali della scuola, cosa che darebbe a questi ultimi la possibilità di influenzare in modo determinante i contenuti dei programmi e la didattica, ponendo fine alla libertà e all'autonomnia dell'insegnamento. Per questa ragione Forza Nuova e il suo gruppo giovanile, Lotta Studentesca, si impegnano sin d'ora a sostenere a tutti i livelli la giusta lotta di docenti e studenti contro chi vuol finire di distruggere la scuola italiana.
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