Sulla sua stessa lunghezza d’onda anche altri esponenti istituzionali. Bruno Murgia, deputato Pdl, afferma: “Gli amministratori di blog e gli utenti dei social network non possono correre il rischio di essere chiamati a rispondere del reato di diffamazione per il materiale pubblicato sulle loro pagine. Il testo licenziato dalla Commissione Giustizia del Senato - prosegue Murgia - elimina la detenzione per i giornalisti, ma inasprisce le pene pecuniarie per questo genere di reato. Un risultato molto pericoloso soprattutto per il web e le piccole testate online”.
Vincenzo Vita, senatore Pd, ritiene che abbia “ben ragione l’Fnsi ad esprimere preoccupazioni e contrarietà”. Egli considera “sconcertante, antistorico e contraddittorio con tutti i richiami al digitale, ciò che è passato a maggioranza in commissione Giustizia del Senato in merito alla Rete”
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione