(ASI) Torino - Sarà l’avvocato Patrizia Polliotto, Membro del Comitato di Gestione della Compagnia di San Paolo, a tracciare un quadro strategico sull’importanza del rapporto tra ricerca pura e ricerca applicata nell’ambito del Convegno “Il coraggio del nuovo”, promosso e moderato a Torino da Andrea Tronzano, Consigliere Comunale nonché Presidente dell’Associazione “Insieme è domani”.
In scaletta sabato 13 ottobre a partire dalle 9.30 al Cecchi Point in Via Cecchi, 17, al quale interverranno anche Massimo Feira (Presidente Finpiemonte Spa), Giovanni Di Donato (Presidente Unionmeccanica Api Torino), Andrea Scalia (Direttore Nazionale Gruppo Innovatori Confartigianato Imprese) e Amulio Gubbini del Centro Sviluppo Brevetti.
“La Compagnia di San Paolo eroga in questo settore circa 45 milioni di euro l’anno. Le risorse e l’impegno dei privati per la ricerca scientifica e tecnologica sono essenziali per l’Italia, a fianco del sistema pubblico. Certamente le imprese, ma anche associazioni, fondazioni, comitati e tutte le varie organizzazioni non lucrative di utilità sociale trovano nella ricerca lo strumento fondamentale per il raggiungimento dei loro obiettivi. Nel nostro Paese gli investimenti in ricerca e sviluppo sono decisamente più bassi rispetto alla media dell’Unione Europea”, dichiara Patrizia Polliotto, fra l’altro anche Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori del Piemonte.
“Nello specifico, come si evince da fonti della Commissione Europea in riferimento a parametri come l’innovation driver, l’Italia risulta essere un innovatore moderato rispetto al Regno Unito e alla Germania che si aggiudicano invece la posizione di leader nel settore. A questa criticità si deve aggiungere il peso debole che ha la ricerca privata, pari a quella pubblica”, spiega. Per poi concludere: “Infatti, secondo uno studio pubblicato dall’Economist, su un totale dell’1,1% di spesa in ricerca e sviluppo sul PIL, solo lo 0,5% viene erogato dalla ricerca privata. Osservando quanto avviene in Francia, ci accorgiamo che ci sono maggiori investimenti in ricerca e sviluppo pari al 2,2% sul PIL: in sostanza il doppio di quello che si investe nel nostro paese.
Il peso della ricerca privata dei cugini transalpini è dell’1,3%. La Compagnia di San Paolo già da tempo ha definito linee programmatiche a medio termine e annuali elaborate sulla base di un’analisi dei bisogni emergenti e degli scenari con cui ci si dovrà confrontare nei prossimi anni. Si è così giunti a selezionare e a privilegiare nei settori della Ricerca, progetti capaci di incidere concretamente sui bisogni del territorio”.
Redazione Agenzia Stampa Italia