(ASI) Agrigento. Lettere in Redazione - Quasi un mese fa eravamo intervenuti in merito alla chiusura per inagibilità dell'Istituto per l'Industria e l'Artigianato "E. Fermi" di Agrigento dopo che, attraverso dei controlli effettuati da parte dei tecnici della Provincia di Agrigento, si era scoperto che l'edificio era stato costruito con cemento depotenziato.
La Rete degli Studenti Medi, in qualità di sindacato studentesco, ha lamentato alcune inadempienze da parte della Provincia di Agrigento come ad esempio l'omesso controllo sui lavori di edificazione dell'I.P.I.A. avvenuti, come già è stato detto, con cemento depotenziato ma anche la mancata adozione di tutte quelle misure necessarie a garantire agli studenti la normale frequenza delle lezioni tra cui la programmazione dei lavori di ristrutturazione prima dell’inizio dell’anno scolastico e l’allestimento di locali alternativi che potessero essere già usufruibili dal momento in cui l’edificio sarebbe stato sigillato.
Circa due anni fa il cedimento di uno dei pilastri di un’ala dell'edificio ha determinato, in primis l’inagibilità per l'intero anno scolastico 2011/2012 di quella stessa parte dell'edificio con il conseguente trasferimento di 18 classi negli edifici scolastici limitrofi e poi, con l'inizio del nuovo anno scolastico, dopo che in estate erano stati effettuati accurati controlli sull'intero edificio da parte dei tecnici della Provincia di Agrigento, la sospensione dell'attività scolastica. Questi disagi hanno determinato conseguentemente diverse problematiche agli studenti dell'istituto i quali si sono ritrovati, in un primo momento, a seguire dei turni per contendersi gli spazi disponibili ed a seguire le lezioni in luoghi non adeguati come auditorium, sala mensa o laboratori, e successivamente ad essere ospitati in altri istituti con relative defezioni, come ad esempio la mancanza di mezzi di trasporto pubblico, dovute principalmente allo svolgimento delle lezioni con doppio turno.
Visto che la Provincia di Agrigento ha continuato a prendere in giro gli studenti senza mai preoccuparsi veramente di risolvere il loro problema, nonostante l'avessimo più volte invitata a rimediare ai propri errori e a trovare una soluzione per garantire agli studenti il diritto allo studio, qualche settimana fa abbiamo deciso di aprire una vertenza sindacale su questa vicenda e di agire per vie legali. Dopo aver contattato il nostro ufficio legale nella persona dell’Avvocato Michele Bonetti e, dopo avergli fornito tutti i documenti necessari per fare chiarezza sulla vicenda, egli ha preparato, lunedì 8 Ottobre, una diffida che è stata mandata, tramite raccomandata a.r., al Presidente della Provincia Regionale D’Orsi ma anche al Dirigente Scolastico dell’I.P.I.A. “Fermi” Casalicchio, che ha delle precise responsabilità nella gestione della scuola, con cui lì invitiamo "a reperire immediatamente e definitivamente un unico stabile dove poter sistemare le 24 aule didattiche e i laboratori al fine di garantire e ripristinare il diritto allo studio a questa comunità di studenti, essendo ormai trascorso troppo tempo dall'inizio dei disagi esposti sopra", e con cui lì avvertiamo che, se ciò non dovesse avvenire, saremo costretti "ad agire nelle sedi competenti per vedere accertate le responsabilità in merito sia all'omesso controllo sui materiali utilizzati nella costruzione dell’istituto professionale che alla non legittima intervenuta autorizzazione ai lavori effettuati" (cit. documento originale).
"Come sindacato studentesco continueremo a monitorare la vicenda e, in caso di inadempienze, daremo seguito alla diffida con un ricorso". Lo ha dichiarato il Portavoce della Rete degli Studenti Medi Sicilia Leandro Bianco. "Infatti il Presidente della Provincia" - aggiunge Bianco - "dopo la riunione in cui si era deciso che gli studenti dovevano essere trasferiti nei locali di zona ASI aveva promesso che 25 aule di quei locali sarebbero state consegnate entro venti giorni dopo la stipula del contratto di affitto e che entro fine dicembre sarebbe stato consegnato tutto lo stabile. Venti giorni sono passati da quando lo ha detto e ancora quel contratto non è stato firmato. "Nei prossimi giorni" - continua - "chiederemo un incontro al Presidente della Provincia e ci faremo dire se, dopo la nostra diffida, ha ancora intenzione di prendere in giro gli studenti o vuole davvero mantenere le promesse che ha fatto. In caso contrario abbiamo già detto cosa faremo". "Non è ammissibile" - conclude dicendo - "che gli studenti debbano subire i danni dell’inefficienza del sistema. Essi con tantissimi sacrifici, con tanta volontà e tanto impegno cercano ogni giorno di frequentare gli studi e poi gli viene vietata la possibilità di farlo. Noi saremo sempre al fianco degli studenti per difendere i loro diritti e il 12 Ottobre saremo in piazza anche ad Agrigento per denunciare ancora una volta le condizioni in cui si trovano gli studenti dell'I.P.I.A.".
UFFICIO STAMPA RETE DEGLI STUDENTI MEDI SICILIA
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