( ASI) Lettere in Redazione. "Come dai precedenti governi, abbiamo conferma che il Mezzogiorno è stato del tutto abbandonato al suo destino anche dal governo Monti". Lo afferma Dino Granata, giornalista e portavoce della Fondazione "Calabria Roma Europa", sodalizio presieduto dall'on. Domenico Naccari, delegato dal sindaco Alemanno ai rapporti con le comunità regionali.
"Con l'annuncio del ministro Corrado Passera - aggiunge Granata - di accantonare l'idea dell'Alta velocità da Salerno fino a Reggio Calabria-Palermo si consuma l'ennesimo scippo politico ai danni del Sud e della Calabria. Mentre il Cipe - spiega - continua a sbloccare decine di miliardi di euro a favore del Nord, il Mezzogiorno è alimentato con le poche briciole comunitarie che, se consumate tutte, non lasceranno alcun segno sui territori. Insieme al Presidente Naccari abbiamo più volte sollecitato l'esecutivo Berlusconi e Monti a puntare su opere che possano essere utili per i prossimi duecento anni e non per la prossima legislatura. Tra queste l'Alta velocità fino a Reggio e l'autostrada jonica Taranto Reggio Calabria. Il problema vero - prosegue Granata - è che per il decollo di questa regione serve mettersi d'accordo su una cosa basilare che andava fatta il secolo scorso: cioè stabilire la "destinazione d'uso" che la regione deve avere nel contesto europeo e mediterraneo. Quale ruolo geopolitico assumere, quali apparati produttivi innestare, all'interno di quali corridoi infrastrutturali far ruotare lo sviluppo. Tutti oggi parlano di una regione baricentrica indispensabile al continente, ma poi nessuna azione è conseguenziale. Parole sentite da tutti i presidenti del Consiglio, dagli stessi organismi europei fino a Draghi e a Montezemolo. E' bastato che un organo dell'Ue variasse la traccia di uno dei corridoi utili al Sud per mettere a rischio le ambizioni e i progetti degli ultimi trentanni anni. Così come è bastato a Passera smorzare ogni ambizione prima sul Ponte sullo Stretto, poi sull'Alta veocità. "Errori tecnici" - conclude Dino Granata - che si auspica possano essere corretti quanto prima da una politica rinnovata, forte, credibile e coraggiosa che guarda al Sud come una grande risorsa e non come una palla al piede".