(ASI) Lettere in Redazione. Perugia - Siamo d’accordo che è urgente una riforma della giustizia anche se non nel senso di “sbracamento” proposto da Berlusconi e dai suoi servitori del PDL ai quali non interessa il buon andamento della giustizia, ma la ricerca di impunità.
Secondo me le “novità” da introdurre dovrebbero essere:
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Inasprimento delle pene affinché esse divengano un deterrente efficace e proporzionato ai delitti e certezza che le pene comminate siano effettivamente scontate.
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Riduzione dei gradi di giudizio da tre a due come avviene in quasi tutti i Paesi del mondo.
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Potatura e semplificazione delle leggi che sono eccessivamente numerose, pletoriche e spesso obsolete o contradditorie intervenendo sia sui codici penale e civile che sui codici di procedura che sono spesso il pretesto per gli avvocati di intervenire cavillosamente a dilatare all’infinito i tempi processuali in attesa della prescrizione.
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Bloccare i tempi delle prescrizioni all’atto dell’inizio dei processi.
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Ritenere un’aggravate che aumenta di un terzo la pena il fatto che il colpevole di corruzione sia un politico eletto dai cittadini ad amministrare la cosa pubblica.
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Numero chiuso per gli avvocati procuratori che in Italia sono in quantità sproporzionata ( nella sola Roma ci sono tanti avvocati come in tutta la Francia ..! )
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Massimo livello di informatizzazione degli uffici giudiziari che marciano ancora con ottocenteschi “faldoni” cartacei, con speciale attenzione per le notifiche degli atti che possono avvenire per via informatica certificata riducendo i tempi dell’80% e più.
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Una speciale legislazione per i reati di mafia che non può essere combattuta con le leggi ordinarie dato che essa è in guerra contro lo Stato ed in guerra servono leggi di guerra.
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Ristrutturazione e calcolo degli organici dei giudici e delle sedi ridistribuendoli in funzione delle reali necessità e del massimo rendimento
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Introdurre il reato di evasione fiscale con la previsione dell’arresto obbligatorio se tale evasione supera i € 50.000.
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Valutazione biennale dei giudici in base alla qualità ed alla quantità dei rendimenti ed introdurre questo parametro per il calcolo degli scatti di carriera degli stessi.
Altre idee potranno essere aggiunte a quanto da noi suggerito, ma la cosa importante è che una riforma della giustizia miri al risultato di dare una risposta ai cittadini che oggi vedono la bilancia pendere da una parte e non da quella né del diritto ad una giustizia ragionevolmente veloce, né da quella di una giustizia ragionevolmente equanime in cui contino le ragioni del diritto e non la possibilità di assumere avvocati prestigiosi che sappiano imbrogliare le carte!
E’ ora di finirla con gli assurdi privilegi e con le inaccettabili, assurde complicazioni.
E’ ora di instaurare finalmente una giustizia giusta, eguale per tutti i cittadini!
Alessandro Mezzano
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