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Termina il G20, ma restano le ombre
Proprio oggi pomeriggio è calato il sipario sull'incontro tra i leader delle prime venti economie del mondo, e, nonostante alcune decisioni di rilievo (su tutte l'intenzione più o
meno unanime di regolamentare il mercato e rendere più trasparente il meccanismo di libero scambio, l'approvazione di Basilea-3 e l'abbattimento degli squilibri finanziari), restano ancora molto distanti le posizioni tra le principali potenze mondiali. E' la Cina, in particolare, ad aver risposto picche per quanto riguarda la rivalutazione dello yuan, richiesta da alcuni leader occidentali. Restano poi aperti gli scenari relativi all'approvvigionamento energetico, alla crisi bancaria, e alla decisione del governo americano - contestata soprattutto dal cancelliere Angela Merkel - di risolvere parte del debito ricorrendo all'inflazione, con l'immissione sul mercato di 600 miliardi di dollari senza copertura. Malgrado le buone intenzioni espresse nei comunicati stampa ufficiali, perciò, questo summit si chiude esattamente come si era aperto appena due giorni fa. La partita dai mille risvolti non termina assolutamente qui.
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