(ASI) Persino Michel Platini, presidente della Uefa, ha definito il gesto di Sepp Blatter, a capo della Fifa, come “puramente politico”. Difatti, il riconoscimento della nazionale del calcio del Kosovo è proprio un gesto di tale tendenza. La decisione a sorpresa della Fifa, su pressione del presidente Blatter, ha sorpreso proprio tutti. Un provvedimento che è stato accolto con euforia a Pristina, capitale di un paese tagliato fuori dalle competizioni internazionali poiché si è arbitrariamente auto – proclamato indipendente dalla Serbia nel 2008.
E' uno stato, quello kosovaro, non riconosciuto dall'Onu, e non avrebbe potuto mai e poi mai aspirare ad entrare sia nella Fifa che nella Uefa.
Fin quando, una decisione improvvisa, di martedì 22 maggio non ha ribaltato la realtà, accendendo speranze nei kosovari.
“Il nostro compito è quello di difendere il gioco del calcio, questo è un gesto di solidarietà che velocizzerà il processo verso l'adesione”, ha spiegato Blatter. Ma le proteste della Fss, l'omonimo serbo della italiana Federcalcio, non si sono fatte attendere: “Protestiamo con forza contro la decisione di permettere ai membri Fifa di disputare amichevoli con la cosiddetta nazionale della cosiddetta Repubblica del Kosovo”.
Quindi, un incontro chiarificatore tra Uefa, Fifa e Fss, ha avuto luogo mercoledì 23 maggio. Infine, per i giocatori di Pristina, v'è stato un rinvio della questione, sino al 31 maggio, quando sarà ridiscusso nuovamente il caso. Difatti, Platini ha stabilito che il gesto di Blatter è contrario allo spirito Uefa. In attesa del rinvio, vedremo se si accenderà un nuovo conflitto. Politico – calcistico.
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia
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