(ASI) Il presidente siriano Bashir al-Assad ribadisce la convinzione che dietro alle azioni dei suoi oppositori ci siano manovre occulte tese a destabilizzare il Paese. Stavolta Assad, dopo un periodo di silenzio, parla dai microfoni della tv di Stato della Russia (Russia Today).
Il presidente siriano ha anche lanciato un monito: i Paesi che "seminano caos" in Siria potrebbero esserne a loro volta "contagiati" in futuro. "Per i leader di questi Paesi - che complottano contro la Siria - sta diventando chiaro che non è una 'Primavera' ma il caos. Se seminate il caos in Siria potreste esserne contagiati voi stessi e questo lo capite perfettamente".
Assad ha poi espresso preoccupazione circa la presenza di oppositori siriani nei campi d'addestramento militare del Kosovo. Essi starebbero per preparare "un'invasione militare". Magari con le armi che giungono dai Paesi arabi del Golfo grazie al "coordinamento degli Stati Uniti", stando a quanto affermano fonti anonime citate oggi dal Washington Post e prontamente riprese dai media ufficiali di Damasco. Secondo anonimi attivisti dell'opposizione siriana all'estero, funzionari Usa e di altri Paesi citati dal Washington Post, nelle ultime settimane i ribelli hanno iniziato a ricevere migliori e maggiori forniture di armi, grazie ai fondi di diversi Paesi del Golfo e al coordinamento americano.
Se gli chiedono quali effetti abbiano prodotto le sanzioni contro la Siria, Assad ostenta serenità affermando che l'economia si mantiene salda grazie alle "splendide relazioni" che Damasco mantiene con Paesi non occidentali, di cui Assad non fa alcun nome.
Infine, il presidente siriano esprime un commento sulle elezioni svoltesi nel Paese lo scorso 7 maggio, definite "la prova che il popolo sostiene le istituzioni dello Stato", e "non è spaventato dalle minacce dei terroristi che hanno cercato di boicottare le elezioni o di evitare che le tenessimo". Il tasso di partecipazione ha raggiunto oltre il 51%.
Come promesso, infine, durante l'intervista a Russia Today da Assad, nella giornata di giovedì la Siria ha iniziato a "mostrare al mondo le prove del coinvolgimento di mercenari" tra le file dell'opposizione anti-regime. Una lista di questi guerriglieri stranieri uccisi dall'esercito è stata consegnata all'Onu. La lista include 10 guerriglieri provenienti dall’Algeria, Tunisia, Arabia Saudita, Egitto, Francia e Gran Bretagna. Bashar Jaafari, rappresentante siriano presso le Nazioni unite, lo ha reso noto con un comunicato, dal quale si legge che la maggioranza dei mercenari è penetrata in territorio siriano attraverso il confine con la Turchia. In precedenza Jaafari ha fatto vedere ai giornalisti un Cd con confessioni di altri 26 guerriglieri stranieri arrestati in Siria.