(ASI) Nonostante le accuse e le minacce del presidente Usa Donald Trump il Venezuela è il paese dell’America indiolatina con la maggior partecipazione della società civile alla vita politica del paese.
Tra l’8 ed il 9 novembre nel paese bolivariano si sono tenute oltre 145mila assemblee di quartiere, con una media di venti partecipanti ciascuna. Il risultato è stato che oltre tre milioni di persone hanno eletto, di persona, i Comitati Bolivariani di Base Integrale, che ora fungono da struttura primaria del Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv).
Il Presidente Nicolás Maduro ha riassunto la portata dell'operazione durante la riunione della Direzione Nazionale del Psuv: “Ho qui con me i primi verbali che avete redatto durante le vostre assemblee, scritti a mano, con l'inchiostro fresco del popolo. Non conosco un’esperienza organizzativa più potente di questa”.
Queste assemblee locali rispondono ad una delle cinque direttive emerse dal Quinto Congresso del Psuv: creare una nuova architettura di partito basata su tre livelli. In primo luogo, i Comitati di Base Bolivariani Integrali; quindi, i Comandi Comunitari Bolivariani Integrali; ed infine, le strutture consolidate dell'Ubch, le Unità di Battaglia Chávez che fungono da centri territoriali del partito.
Il cambiamento di modello è significativo. Fino ad ora, ogni strada aveva un leader responsabile della mobilitazione locale. Ora quella figura scompare e al suo posto opera un comitato eletto dall'assemblea, con responsabilità definite: formazione politica, propaganda, azione comunitaria, pianificazione territoriale e preparazione per la difesa globale. Non si tratta solo di cambiare i nomi; si tratta di sostituire la leadership individuale con una leadership collegiale con un mandato popolare diretto.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia



