(ASI) - Il primo passo concreto per ridurre la dipendenza dalle forniture cinesi di terre rare è stato formalizzato: Stati Uniti e Australia hanno firmato ieri un Framework per lo sviluppo e il finanziamento della filiera dei minerali critici e delle terre rare.
Con Framework si intende un complesso di dichiarazioni di intenti, di impegni finanziari iniziali e lettere di interesse reciproche, che hanno il fine comune dichiarato. Il testo ufficiale della Casa Bianca dettaglia l’obiettivo di assicurare forniture affidabili per tecnologie avanzate e per il settore difesa.
L’accordo combina impegni pubblici e strumenti finanziari atti a sostenere progetti minerari e di raffinazione sia in Australia che negli Stati Uniti. Nella fase iniziale si notano impegni di spesa di almeno 1 miliardo di dollari per ciascun Paese, destinati a progetti selezionati, che fanno parte di una serie già pianificati o in corso di valutazione, che dovrebbero essere realizzati o finanziati in futuro per un complessivo di circa 8,5 miliardi di dollari di investimenti potenziali.
Tra i progetti principali, è stato citato lo sviluppo di un impianto per il gallio, adiacente a una raffineria di allumina nel Western Australia, guidato da Alcoa in partnership con soggetti giapponesi. Il gallio è indicato come materiale critico per semiconduttori e applicazioni difensive; la produzione locale mira a coprire una quota significativa della domanda globale, riducendo la concentrazione produttiva.
E mentre la Cina si concentra su robotica, AI e semiconduttori, per ridurre la sua dipendenza dalle potenze occidentali, l’intesa USA-Australia è uno strumento fattivo per alimentare la “resilienza della supply chain” e soprattutto per contrastare la crescente influenza cinese nel mercato delle terre rare. I governi di Washington e Canberra collegano il sostegno finanziario a misure che siano in grado di accelerare capacità di estrazione, lavorazione e raffinazione nel mondo anglosassone e alleato. Gli effetti immediati si sono visti direttamente sui mercati azionari: i titoli delle società australiane di minerali critici hanno registrato rialzi a Sydney dopo l’annuncio, indicando attese di finanziamenti e contratti futuri.
Tuttavia alcuni degli elementi del Framework, restano soggetti a studi di fattibilità, ad approvazioni e a condizionalità del mercato. La capacità di tradurre il pacchetto annunciato in impianti operativi dipenderà infatti da permessi ambientali, catene di fornitura, di raffinazione e di approvvigionamento componentistica, oltreché dalla cooperazione internazionale.
Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia



