(ASI) Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che sta revocando le licenze concesse
dalla precedente amministrazione di Joe Biden che consentivano da un paio di anni al governo venezuelano di esportare petrolio nel paese a stelle e strisce motivando tale decisione con il fatto che il paese indiolatino non sarebbe riuscito a riprendersi i migranti venezuelani espulsi da Washington secondo il piano concordato alcune settimane con il primo mandatario di Caracas Nicolás Maduro.
“Con la presente, revochiamo le concessioni dell'accordo di transazione petrolifera datato 26 novembre 2022, ciò ha anche a che fare con le condizioni elettorali all'interno del Venezuela, che non
sono state rispettate dal regime di Maduro”, ha scritto via social l’inquilino della Casa Bianca aggiungendo “il regime non ha riportato indietro i violenti criminali che hanno mandato nel nostro paese in Venezuela con la velocità che avevano concordato”.
La replica del governo chavista è arrivata a stretto giro attraverso il ministero degli Idrocarburi che con la titolare Delcy Rodríguez ha respinto la decisione dichiarando: “Gli Usa hanno preso una decisione lesiva e inspiegabile; annunciando sanzioni contro l’azienda statunitense Chevron, pretendendo danneggiare il popolo venezuelano, in realtà si sta infliggendo un danno agli Stati Uniti, alla loro popolazione e alle loro aziende. Questa decisione mette in discussione la sicurezza giuridica degli Stati Uniti nel loro regime di investimenti internazionali”.
Per la Rodríguez queste sanzioni sono richieste dall'opposizione politica venezuelana, definita “estremista e fallita” ricordando che le sanzioni sono state responsabili dell'ondata migratoria tra il 2017 e il 2021. “Il Venezuela continuerà il suo cammino di recupero economico integrale garantendolo con lo sforzo creativo di tutti e in assoluto rispetto della sua sovranità e indipendenza nazionale”, ha concluso la Rodríguez.
Secondo Bloomberg, Chevron, in joint venture con Pdvsa, ha estratto una media di 200mila barili al giorno nel 2024, circa il 20% della produzione totale, ma ora avrà sei mesi di tempo per lasciare il Venezuela.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia