(ASI) Si fa sempre più complicata la situazione in Cile dove a preoccupare i cittadini è soprattutto la situazione relativa alla sicurezza a causa di un forte incremento degli omicidi; un aspetto che ovviamente si ripercuote sulla figura del presidente Gabriel Boric ritenuto responsabile del deterioramento delle condizioni del paese.
Un sondaggio condotto nella nazione andina rivela che il livello di approvazione nei confronti del leader progressista è sceso al 24%, punto minimo registrato dall'inizio del suo mandato iniziatonel marzo del 2022. L’indagine, eseguita dall’istituto Cadem, riferisce che si tratta di un livello inferiore a quello registrato dai due predecessori di Boric (Sebastian Piñera e Michelle Bachelet) dopo gli stessi mesi passati al governo.
Boric è stato eletto tre anni fa con il 55,6% ottenendo oltre 4,6 milioni di voti, una quota mai raggiunta in precedenza, ma ora il suo calo nei consensi coincide con il riacutizzarsi della crisi di sicurezza nella cosiddetta macrozona sud, epicentro delle rivendicazioni territoriali della comunità mapuche. La settimana scorsa tre agenti di polizia (carabineros) sono stati uccisi e poi calcinati in un agguato di stampo terroristico nella regione del Biobio considerato inedito per ferocia e crudeltà.
L’aumento della violenza riguarda comunque tutto il paese poiché in soli tre anni il tasso di omicidi ogni 100 mila abitanti è passato dal 4,5 al 6,3% anche se l’opinione pubblica mette direttamente in relazione questo dato con la crescente presenza di migranti nel Paese provenienti in particolare dal Venezuela.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia