Cina. Cancelliere Scholz in missione a Pechino, sul tavolo affari e crisi internazionali

(ASI) È atterrato domenica in Cina il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che nella giornata di ieri ha incontrato il presidente Xi Jinping presso la residenza di Stato Diaoyutai, lo storico complesso diplomatico posizionato all'interno del distretto di Haidian, nella parte nordoccidentale della capitale cinese.

«Dal momento che Cina e Germania sono rispettivamente la seconda e la terza economia mondiale, il consolidamento e lo sviluppo delle loro relazioni riveste un'importanza che va oltre la dimensione bilaterale, producendo un impatto più ampio sul continente eurasiatico e sul mondo intero», ha detto Xi Jinping, citato da Xinhua, esortando i due Paesi ad inquadrare ed accrescere i rapporti bilaterali da una prospettiva strategica e di lungo periodo, nonché a lavorare insieme per imprimere maggior stabilità e certezza a livello globale.

Il leader del colosso asiatico ha inoltre sottolineato che Cina e Germania condividono molte cose a livello internazionale, spiegando che quello multipolare è, sostanzialmente, un mondo in cui Paesi con diverse forme di civiltà, sistemi e percorsi di sviluppo si rispettano l'un l'altro e coesistono in pace. Le due potenze economiche «devono condurre in modo indipendente una collaborazione sui fronti multilaterali, premere sulla comunità internazionale per assumere misure concrete capaci di affrontare meglio sfide globali quali il cambiamento climatico, gli squilibri nello sviluppo e i conflitti regionali, e per fornire un maggior contributo all'equilibrio e alla stabilità del mondo».

Scholz, che nei primi due giorni della sua visita aveva già raggiunto le metropoli di Chongqing e Shanghai insieme a rappresentanti del panorama imprenditoriale tedesco, ha osservato che le relazioni bilaterali sono attualmente ad un buon livello e i due Paesi hanno intrattenuto rapporti stretti a tutti i livelli e in tutti gli ambiti. Quest'anno, del resto, segna il decimo anniversario della firma del partenariato strategico globale tra le parti, che ha notevolmente rafforzato il commercio e gli investimenti nelle due direzioni ma anche la cooperazione in ambiti quali il turismo, l'istruzione e la cultura.

«La Germania si oppone al protezionismo e sostiene il libero commercio», ha rimarcato Scholz spiegando che Berlino «è pronta a rafforzare la comunicazione e il coordinamento con la parte cinese per contrastare insieme il cambiamento climatico ed altre sfide globali, si impegna a supportare l'ordine internazionale multilaterale e a promuovere la pace e lo sviluppo mondiali, e rigetta il conflitto e lo scontro».

Stando a quanto scrive Reuters, questa è stata la prima visita del cancelliere tedesco nel Paese di mezzo da quando la Germania e l'intera UE hanno concordato la controversa strategia di de-risking per cercare di ridurre il rischio legato ad un'eccessiva dipendenza dal mercato cinese in alcuni settori strategici.

Secondo dati ufficiali tedeschi (DeStatis), tuttavia, nel 2023 la Cina si è confermata per l'ottavo anno consecutivo primo partner commerciale di beni della Germania con un volume di interscambio pari a 254,1 miliardi di euro, davanti a Stati Uniti (€252,6 mld) e Paesi Bassi (€220,4 mld). Gli investimenti diretti tedeschi sul mercato cinese sono inoltre aumentati del 4,3% raggiungendo flussi-record pari a 11,9 miliardi di euro, come mostra una recente analisi dell'Istituto Tedesco di Economia (IW) su dati della Bundesbank.

Come ha fatto notare Xi, le catene industriali e logistiche di Cina e Germania sono ancora «profondamente intrecciate» e i mercati dei due Paesi risultano «altamente interdipendenti», sottolineando che «la cooperazione dal mutuo vantaggio [...] non è un rischio ma la garanzia di una stabile relazione bilaterale ed un'opportunità per il futuro».

«C'è un enorme potenziale da sfruttare nel perseguimento della cooperazione dal mutuo vantaggio sia nei settori tradizionali, quali la meccanica e l'automotive, sia in quelli emergenti, come ad esempio la transizione verde, la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale», ha aggiunto il presidente cinese.

Entrambi hanno auspicato per i due Paesi passi in avanti nella facilitazione dell'accesso al mercato dell'altro per le rispettive imprese. «È importante restare vigili contro l'emersione del protezionismo, adottare una visione obiettiva e dialettica sulla questione della capacità produttiva attraverso una prospettiva globale e di mercato, basata sulle leggi dell'economia, e compiere maggiori sforzi nel dialogo sulla cooperazione», ha ribadito Xi.

I due leader hanno affrontato anche gli spinosi temi legati alle crisi internazionali. Sull'Ucraina, se Scholz ha cercato di convincere Xi ad esercitare in qualche modo un'efficace pressione diplomatica sul Cremlino, il presidente cinese ha fatto presente che «la Cina non è parte in causa nella crisi» e ciononostante ha «coerentemente promosso negoziati di pace a suo modo», proponendo una possibile via d'uscita politica dal conflitto, prima che questo possa condurre ad un'escalation ed andare fuori controllo.

Sono quattro i principi messi in chiaro dal capo di Stato asiatico: focalizzarsi sul superiore interesse della pace e della stabilità anziché sulla ricerca di vantaggi particolari; raffreddare la situazione anziché aggiungere benzina al fuoco; predisporre le condizioni per il ripristino della pace anziché aggravare le tensioni; ridurre il negativo impatto sull'economia mondiale anziché minare la stabilità delle catene industriali e logistiche globali.

Interpretando le parole di Xi, risulta abbastanza evidente che Pechino ribadisce la sua assoluta sovranità sulla propria linea di politica estera, rigettando qualsiasi interferenza esterna. Come sin qui sempre avvenuto dal febbraio 2022, la Cina rifiuta inoltre qualsiasi allineamento alla retorica dei Paesi NATO, mettendo sul tavolo dell'analisi due fattori: l'esigenza ucraina di difendere la propria integrità territoriale e l'esigenza russa di garantire la propria sicurezza regionale.

In relazione al conflitto israelo-palestinese, le due parti concordano sull'importanza di implementare la Risoluzione 2728 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, prevenire qualsiasi escalation ed ulteriore deterioramento della situazione, garantire libero e rapido accesso umanitario a Gaza, sostenere la via diplomatica sulla base della soluzione dei due Stati e chiedere ai Paesi influenti di svolgere un ruolo costruttivo nel mantenimento della pace e della stabilità regionale.

 

Andrea Fais - Agenzia Stampa Italia

 

 
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