(ASI) Malgrado resti ancora sotto la soglia dei 50 punti, l'indice PMI manifatturiero cinese torna a crescere a gennaio, dopo tre mesi consecutivi di contrazione. Dai 49,5 punti di ottobre, il dato era infatti sceso a 49,4 in novembre e 49 a dicembre. Nel primo mese dell'anno, l'indice rialza così la testa portandosi a quota 49,2.
A comunicarlo, nella mattinata di oggi, è stato il Dipartimento Nazionale di Statistica che, come ogni ultimo giorno del mese, ha pubblicato tutti i numeri degli indici, molto seguiti dagli osservatori sia in patria che all'estero per vagliare il sentiment del mercato nei settori economici più importanti.
Secondo il capo statistico Zhao Qinghe, il contributo alla ripresa della fiducia è arrivato da una produzione accelerata e dall'aumento dei nuovi ordini, tornati a crescere a gennaio. Le aspettative delle imprese restano invece stabili. A trainare il sotto-indice relativo alla produzione manifatturiera, ai massimi da quattro mesi, sono stati soprattutto tre settori: food&beverage, intrattenimento e farmaceutico.
Il panorama imprenditoriale - come riporta Xinhua - si conferma ampiamente stabile e le aspettative si mantengono particolarmente elevate tra i produttori del comparto farmaceutico, dell'automotive e delle apparecchiature ferroviarie e navali. Per quanto riguarda le dimensioni d'azienda, le grandi imprese vedono il loro indice PMI tornare in territorio espansivo, cioè al di sopra dei 50 punti, le medie imprese migliorano il dato ma restano in territorio contrattivo mentre per le piccole imprese la situazione rimane fiacca.
Passando alle attività non manifatturiere, ovvero ai servizi e alle costruzioni, da mesi in territorio espansivo, anche l'indice PMI generale di settore torna a crescere, passando dai 50,4 punti di dicembre ai 50,7 di gennaio.
Nel dettaglio, i servizi si riportano sopra soglia, con il sottoindice relativo che a gennaio sale a quota 50,1 dai 49,3 di dicembre. Le vacanze di inizio anno - spiega Zhao - hanno incrementato l'intenzione di spesa dei cinesi per viaggi e beni di consumo con ricadute positive su vendite al dettaglio, trasporto stradale, trasporto aereo e ristorazione.
Dal canto loro, i sottoindici relativi alle attività nei settori del trasporto ferroviario, delle poste e dei servizi valutari e finanziari superano tutti i 60 punti, riflettendo la rapida crescita dei rispettivi volumi d'affari, proseguono dal Dipartimento Nazionale di Statistica.
Sul fronte delle costruzioni, il sottoindice scende dai 56,9 punti di dicembre ai 53,9 di gennaio, ma resta saldamente in territorio espansivo. Le ragioni - secondo Zhao - risiedono nelle basse temperature [estremamente rigide in inverno nella Cina settentrionale, nda] e nell'approssimarsi del Capodanno cinese [previsto per il prossimo 10 febbraio ma con l'intero periodo del Chūnyùn cominciato già da cinque giorni, nda], che hanno costretto l'edilizia ad un primo periodo prolungato di fermo dei lavori.
Come dimostra il sottoindice relativo alle aspettative del settore - attestatosi questo mese a quota 61,9 punti - l'ottimismo degli operatori resta infatti molto alto, confermando il trend positivo registrato da diversi mesi a questa parte, malgrado la crisi del colosso immobiliare Evergrande, che proprio due giorni fa ha ricevuto un ordine di liquidazione dal Tribunale di Hong Kong.
Nonostante le valutazioni allarmistiche lanciate da alcuni analisti occidentali nel corso delle ultime settimane, sul mercato cinese prevale dunque un clima di fiducia generalizzato, senza ovviamente tralasciare il dovere di mantenere la massima cautela ed una significativa prudenza per una serie di fattori di rischio, di origine sia interna sia esterna, che hanno caratterizzato le preoccupazioni principali di Pechino già nel 2023, al di là del positivo tasso di crescita annuale del PIL (+5,2%).
A questo proposito, le autorità - che hanno già annunciato la scorsa settimana una rapida riforma del mercato azionario per meglio venire incontro alle esigenze degli investitori finanziari - stanno mettendo in campo diverse misure finalizzate a stimolare la vitalità delle imprese e promuovere lo «sviluppo di alta qualità», vero e proprio marchio di fabbrica del presidente Xi Jinping.
Come riportato oggi in conferenza stampa da Pu Chun, vicedirettore dell'Amministrazione Statale per la Regolamentazione del Mercato, gli obiettivi dei nuovi interventi normativi comprendono l'approfondimento delle riforme e dell'innovazione, la promozione della libera concorrenza, l'applicazione della legge in modo rigoroso, prevedibile ed equo, il miglioramento dell'assistenza offerta alle imprese e la standardizzazione dell'ordine del mercato.
Il collega Ren Duanping ha ricordato ai giornalisti presenti che il 2023 ha visto la registrazione di circa 22,58 milioni di nuove imprese di proprietà individuale, cioè l'11,4% in più rispetto all'anno precedente, portando il totale a 124 milioni, pari al 67,4% delle entità di mercato a livello nazionale.
Queste imprese generano occupazione per circa 300 milioni di persone in tutto il Paese ed il loro costante sviluppo «ha contribuito a sostenere la frenetica attività delle città e a garantire il sostentamento di centinaia di milioni di persone, dimostrando la forte vitalità e la resilienza dell'economia cinese», ha sottolineato Ren.
Nel corso degli ultimi dieci anni, Xi Jinping ha più volte indicato la necessità di assegnare al mercato un ruolo decisivo nell'allocazione delle risorse e dei fattori di produzione. Non c'è dubbio che questo traguardo continui ad essere centrale nelle nuove politiche di riforma e apertura.
Andrea Fais - Agenzia Stampa Italia