(ASI) Si è aperto in Argentina lo sciopero generale contro le politiche del presidente ultraliberista Javier Milei organizzato dalle principali confederazioni sindacali locali, la Cgt, la Cta dei lavoratori, la Ctaautonoma e l'Unione dei lavoratori dell'economia popolare.
Lo sciopero è stato indetto lo scorso mese di dicembre per contestare le misure economiche e sociali del governo del primo mandatario indiolatinocontenute nel decreto di deregolamentazione dell'economia.
Il culmine delle manifestazioni è previsto nel centro di Buenos Aires con diversi relatori, non a caso il governo ha già annunciato l'implementazione del “protocollo anti-picchetto” nei punti di accesso alla capitale.
Ieri le organizzazioni si sono riunite per “ratificare la solidità del rapporto tra le organizzazioni sindacali” ribadendo che questo sciopero “sarà un capitolo storico per il movimento operaio organizzato”.
Si tratta del primo sciopero generale della Cgte arriva appena 45 giorni dopo l'insediamento di Javier Milei, segnando un nuovo record.
Il mega-decreto di Necessità e urgenza (Dnu) è entrato in vigore il 29 dicembre e con i suoi 300 articoli, modifica alcune normative in materia contrattuale e di indennizzi, instaurando limiti al diritto di sciopero. Le proteste riguardano anche le misure contenute nei 664 punti del disegno di legge Omnibus, che tra i diversi argomenti tratta della privatizzazione delle imprese e di superpoteri per il presidente dell'Argentina. Un progetto normativo attualmente al centro di una maratona negoziale che la casa Rosada vorrebbe chiudere già domani.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia