(ASI) Le elezioni in Spagna hanno prodotto un risultato diviso, con il Partito Popolare guidato da Alberto Nuñez Feijóo in testa, ma senza la maggioranza per governare. Nel frattempo, Pedro Sánchez del Partito Socialista ha realizzato un'incredibile rimonta rispetto ai sondaggi precedenti, aprendo la strada per la formazione di un nuovo governo.
Dopo lo scrutinio del 100% dei voti, il Partito Popolare ha ottenuto 136 seggi (33,05% dei voti), mentre il Partito Socialista ne ha conquistati 122 (31,7%). Questa vicinanza nei risultati è dovuta al complesso sistema di ripartizione dei seggi.
Una sorpresa è stata la performance della neonata coalizione di sinistra, Sumar, guidata dalla vicepremier Yolanda Diaz, che ha ottenuto 31 seggi (12,3%) e ha guadagnato il supporto del partito di sinistra Podemos.
Dall'altra parte, l'estrema destra di Vox ha subito una flessione, passando da 52 a 33 seggi (12,4%), pur mantenendo una presenza significativa nella scena politica spagnola.
Il paese si trova ora di fronte a una sfida difficile per la formazione di un governo stabile. Il Partito Popolare, pur essendo il più votato, non ha raggiunto la maggioranza assoluta di 176 deputati su 350 necessari per accedere alla Moncloa, la residenza del governo spagnolo.
Pedro Sánchez, il leader del governo uscente, ha festeggiato una "sconfitta che ha il sapore della vittoria" di fronte ai sostenitori in jeans. Mentre rivendica il successo del suo partito, è evidente che non è disponibile a dialogare con il Partito Popolare per la formazione di un governo.
Adesso spetta al re Felipe VI aprire le consultazioni e indicare il nome del politico incaricato di formare il governo. In questa situazione, sembra che Sánchez abbia un vantaggio rispetto a Feijóo, che potrebbe contare solo sull'appoggio di Vox, il quale potrebbe non essere sufficiente per raggiungere una maggioranza stabile.
Un altro elemento cruciale nella formazione del governo è rappresentato dagli indipendentisti catalani, rappresentati da Junts, che con i loro 7 voti potrebbero influenzare l'esito delle trattative.
L'affluenza delle comunità spagnole all'estero è stata più alta rispetto alle elezioni precedenti, grazie alla riforma della legge elettorale che ha semplificato le procedure di voto per gli spagnoli residenti fuori dal paese. Sebbene il conteggio dei voti dall'estero potrebbe portare a lievi variazioni nel quadro politico, è improbabile che determini un cambiamento significativo nella formazione di una maggioranza stabile.
La Spagna si trova quindi a dover affrontare un intricato labirinto politico, cercando alleanze e compromessi tra le diverse forze politiche per governare con successo. In un periodo di incertezza politica, i prossimi giorni saranno cruciali per la democrazia spagnola.
Tommaso Maiorca – Agenzia Stampa Italia