(ASI) Atene – Kyriakos Mitsotakis, volto della destra moderata ed europeista, sarà il Primo ministro greco per i prossimi quattro anni. La riconferma è arrivata a margine delle elezioni parlamentari tenutesi lo scorso 25 giugno.
Mitsotakis si appresta a ricoprire il secondo mandato consecutivo. Stavolta, però, potrà contare sulla maggioranza assoluta. Il suo partito Nuova Democrazia, infatti, potrà occupare i due terzi dei seggi nel Parlamento di Atene.
Lo certificano le elaborazioni del Ministero dell’Interno ellenico. Secondo i dati diffusi, si è recata alle urne poco più della metà degli aventi diritto al voto. A fronte di un’affluenza del 52%, Nuova Democrazia ha totalizzato il 40% delle preferenze. Il principale sfidante, l’ex presidente Alexis Tsipras, non è riuscito a evitare la riconferma di Mitsotakis. La sua Coalizione della sinistra radicale - Alleanza progressista, meglio conosciuta come Syriza, si è fermata al 17%.
Complessivamente sono otto le formazioni che hanno superato lo sbarramento. Tra di esse figurano la coalizione di centro, Movimento per il Cambiamento (Pasok-Kinal), che ha raggiunto quasi il 12% dei voti e il Partito Comunista (Kke), che ha convinto il 7% degli elettori.
Ma il fenomeno senza dubbio più sorprendente riguarda l’ingresso in Parlamento di ben tre formazioni di estrema destra. Spartani, Soluzione Greca e Movimento Patriottico Democratico - Vittoria (Niki) hanno raccolto circa il 12% delle preferenze, conquistando 34 seggi. Questi partiti, seppur con alcune differenziazioni, sono portavoci di istanze nazionaliste, xenofobe, antisemite, ultrareligiose e molto conservatrici nell’ambito dei diritti civili.
Stando a quanto riporta la CNN, in particolare, il partito Spartani è legato al politico Ilias Kasidiaris, condannato per aver preso parte ad Alba Dorata, formazione neonazista riconosciuta dalla Corte d’Appello ateniese come “organizzazione criminale” e in conseguenza sciolta ufficialmente.
“La Grecia apre un nuovo storico capitolo del suo cammino”, ha commentato a caldo Mitsotakis. Al netto dei trionfalismi, il presidente dovrà ora fare i conti con un paese ancora traumatizzato dagli strascichi della bancarotta sfiorata dieci anni fa. Tra i temi caldi vi è anche la questione migratoria dal momento che Atene, al pari di Roma, è uno degli Stati maggiormente esposti agli sbarchi a causa della sua collocazione geografica.
Il tragico naufragio di Pylos, con l’ecatombe di vite umane che l’hanno accompagnato, è solo l’ultima delle avvisaglie di una situazione sempre più difficile da sostenere. E in merito al funzionamento dei centri di accoglienza, risuonano incessanti le forti critiche di numerose organizzazioni non governative sul trattamento disumano riservato ai migranti.
Durante la campagna elettorale, Mitsotakis aveva promesso di risanare ulteriormente le finanze e migliorare il tenore di vita delle persone tagliando le tasse, riducendo la disoccupazione, assicurando un tasso di crescita annuale del 3%. Accanto a corpose riforme nei settori chiave giustizia, sanità e istruzione, aveva altresì annunciato un rinforzamento dei confini con la Turchia, in modo da rendere più difficile l’ingresso dei migranti.
Parlando ai sostenitori in festa per il risultato elettorale, Mitsotakis ha ribadito l’impegno a mantenere le promesse: “I cittadini ci hanno dato un mandato forte per muoverci più velocemente sulla strada dei grandi cambiamenti di cui il nostro paese ha bisogno”. Il neopresidente ha voluto mettere l’accento sulla consistente maggioranza ottenuta in Parlamento, garantendo di operare con dedizione anche per chi non l’ha votato: “Sarò il Primo ministro di tutti i greci. I problemi non hanno colore politico e i cittadini, soprattutto i più deboli, devono sentire lo Stato al loro fianco in ogni difficoltà”.
Resta da vedere quale sarà l’impatto delle formazioni di estrema destra sulle politiche annunciate da Mitsotakis, La partita si gioca pure sul livello europeo, in vista delle elezioni comunitarie del prossimo anno. E mentre a Bruxelles si fa un gran parlare di possibili alleanze fra liberali e socialisti o fra liberali e conservatori, vale la pena ricordare che Nuova Democrazia è al momento l’unico partito in Grecia ad aver aderito al Partito popolare europeo.
Le cancellerie occidentali, frattanto, sembrano aver accolto con favore la notizia della vittoria elettorale. In un comunicato, la Casa Bianca si è congratulata con il Primo ministro ricordando l’importanza di proseguire la “stretta collaborazione in materia di difesa” in seno alla Nato. Joe Biden ha fatto sapere di esser pronto a cooperare “come alleati, partner e amici” per continuare a promuovere congiuntamente “prosperità, sicurezza e democrazia”.
La presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola, dal canto suo, ha salutato Mitsotakis come “un leader che ha una visione chiara dell'Europa ed è profondamente impegnato a coltivare i valori comunitari”. Ha poi annunciato di voler cooperare con Atene per consolidare l’Ue e renderla un attore geopolitico solido e affidabile. Metsola ha colto l’occasione per affermare che la questione migratoria verrà presto affrontata insieme, a livello comunitario: “Nessun uomo, donna o bambino dovrebbe morire in mare nel tentativo di raggiungere l'Europa. Questo non è un problema esclusivo della Grecia. Nessuno Stato membro è in grado di far fronte da solo ai flussi migratori”.
Marco Sollevanti – Agenzia Stampa Italia