Per S.E. Duong Hai Hung, ambasciatore del Vietnam tra Roma e Hanoi rapporti storici e molto positivi

(ASI) Intervista in esclusiva per ASI con S.E. Duong Hai Hung, Ambasciatore del Vietnam Italia.

A livello diplomatico il 2023 è un anno molto importante, ricorre infatti il 50esimo anniversario nelle relazioni tra Italia e Vietnam.

A questo proposito, per le grandi esclusive di Agenzia Stampa Italia abbiamo incontrato S.E. Doung Hai Hung, ambasciatore del Vietnam nel nostro paese. Dopo aver tracciato una panoramica sullo stato dei rapporti tra Roma ed Hanoi abbiamo analizzato le peculiarità del paese indocinese, lo stato di salute della sua economia ed il suo ruolo nella regione.

Le domande hanno riguardato anche lo stato delle relazioni tra il Vietnam e i paesi della Ue.

Il quadro che ne è uscito è quello di un paese in grande crescita, economica, sociale e politica destinato a recitare un ruolo sempre crescente nelle organizzazioni internazionali e sullo scacchiere globale.

Nel 2023 si celebrano i 50 anni delle relazioni diplomatiche tra i nostri due paesi. Qual è lo stato attuale delle relazioni tra Roma e Hanoi?

 

Italia e Vietnam hanno avviato ufficialmente le loro relazioni diplomatiche il 23 marzo 1973. In questi 50 anni il rapporto tra le parti ha continuato a svilupparsi in modo completo ed approfondito in tutti i campi della cooperazione, soprattutto in seguito alla firma del Partenariato Strategico nel 2013.

Tra Vietnam e Italia c’è un forte rapporto di amicizia, proficuo molto profondo; negli anni ’30 il Presidente Ho Chi Minh lavorava in una trattoria a Milano e ciò è considerato un buon inizio del rapporto tra i nostri due paesi. Si tratta di un rapporto prezioso, inestimabile che continua ad essere alimentato da generazioni dei leader e dei popoli. Durante la guerra americana in Vietnam, molti italiani di diverse età scesero in piazza per sostenere la nostra lotta per l’indipendenza nazionale. Oggi questo sentimento continua ad essere presente. Durante la pandemia, il Vietnam ha donato all’Italia più di 300mila mascherine e Roma ha sostenuto Hanoi con 2,8 milioni di dosi di vaccino Covid-19. Per noi è stato molto importante perché eravamo veramente in difficoltà.

Possiamo dire che il rapporto tra i nostri due paesi non si è mai sviluppato bene come adesso. Le relazioni politiche tra i due paesi sono vive, con molte visite ad alto livello, e non solo. Attualmente abbiamo attuato molti meccanismi di collaborazione bilaterali, come le consultazioni politiche a livello di viceministro degli Esteri ed il Dialogo delle politiche della difesa a livello di viceministri; la commissione mista per la cooperazione economica. Abbiamo rapporti molto proficui anche nei forum internazionali come l’Onu, l’Asean, l’Unione interparlamentare.

Economicamente parlando il Vietnam è uno dei principali partner commerciali dell’Italia in Asia, l’Italia è il quarto partner nell’area Ue. Nel 2022 ci sono state delle difficolta' ma lo scambio commerciale ha raggiunto il livello record di 6,2 miliardi di dollari, con un incremento dell’11% rispetto al 2021. Il governo italiano ha inserito il Vietnam nella lista dei paesi cui dare la priorità nell’internazionalizzazione del commercio per gli investimenti da qui al 2030. Attualmente ci sono più di 6mila aziende italiane operative nel nostro paese e la maggior parte di loro hanno avuto molto successo e prossimamente saranno avviati dei progetti per aumentare gli investimenti in Vietnam.

Anche la cooperazione nel campo della cultura, nella formazione, nelle scienze e nelle tecnologie è molto sviluppata; oggi si registra un forte aumento di studenti che effettuano viaggi e soggiorno studio da entrambi i paesi. C’è anche un forte aumento del numero dei turisti che visitano entrambi i paesi, un turismo ripartito dopo la pandemia.

A livello di singole località attualmente ci sono molti accordi tra le nostre città, province e vari territori italiani come il Veneto, l’Emilia Romagna e il Lazio.

Per quella che è la sua percezione, qual è l’immagine che si ha in Italia del Vietnam ed a cosa è dovuta?

Ricopro la carica di Ambasciatore in Italia da un anno e da quello che è potuto vedere il Vietnam è molto amato dagli italiani, nell’immaginario collettivo c’è l’idea di un paese che ha combattuto eroicamente per la sua liberazione, che ha vinto la sua guerra ed unificato una nazione. Oggi il Vietnam ha una popolazione giovane e dinamica, che prosegue il suo sviluppo verso la modernità ma che conserva sempre la sua tradizione. Ha una cucina unica, paesaggi meravigliosi. Una destinazione in crescita sia per gli investitori che per i turisti italiani.

Questa è l’immagine che si ha oggi del Vietnam in Italia ed è il risultato di oltre 35 anni del nostro governo e del popolo nell'attuazione della politica "Doi Moi" (Rinnovamento), dando vita ad una politica estera indipendente, autonoma, diversificata. Oggi siamo un paese partner di tutti, un paese responsabile nei confronti della comunità internazionale. Quello che un tempo era un paese povero e sottosviluppato è diventato un paese con una popolazione di quasi 100 milioni di persone, un paese con un buon reddito e dove la qualità della vita è molto migliorata. La crescita del nostro Pil è sempre tra i più alti al mondo, continuiamo a partecipare a forum multilaterali, regionali ed internazionali.

Con la nostra politica di integrazione internazionale intendiamo rafforzare le relazioni con paesi tradizionalmente amici tra cui l’Italia, attraverso lo scambio di delegazioni, scambi economici, culturali, turismo, formazione. Con l’affetto che il popolo italiano ha sempre riservato al Vietnam ci sono molte somiglianze che ci accomunano, la cucina, lo stile di vita, la condivisione di valori come la famiglia e questo può favorire sempre di più il nostro rapporto proficuo.  

Il 2022 è stato un anno record per l’economia vietnamita che ha fatto registrare una crescita del Pil dell’8%. Grazie a quali interventi sono stati raggiunti questi risultati?

Lo scorso anno la situazione mondiale è cambiata molto e rapidamente a causa del conflitto tra Russia ed Ucraina che ha causato un aumento dell’inflazione, una crisi energetica e questo per il Vietnam ha avuto un impatto negativo anche sull’inflazione e sul petrolio e le materie prime che hanno oscillato molto penalizzando diversi settori.

In questo contesto molto complicato il governo ha cercato di provare soluzioni per tutti i campi, per rimuovere le difficoltà e gli ostacoli concentrandosi sull’effettiva attuazione del programma di contrasto alla pandemia. Ha avviato una campagna di vaccinazione mai realizzata prima, in armonia con il programma di sviluppo socio-economico. Ha puntato sulla revisione e perfezionamento del meccanismo politico creando una situazione favorevole per le imprese. Grazie a queste politiche messe in atto dal governo è stata possibile una ripresa economica, ed anche grazie a partner internazionali come ad esempio l’Italia.

Visto lo stato di salute della vostra economia in quali settori imprenditori italiani potrebbero investire favorendo entrambi i paesi?

Il potenziale per aumentare i rapporti economici tra i nostri due paesi è enorme. Il Vietnam necessità di industria di base, industria leggera, tecnologia intelligente, industria meccanica, energia rinnovabili. Oggi il Vietnam ha una popolazione di 100 milioni di persone, con l’occupazione giovanile in crescita, molti prodotti italiani sono richiesti nel nostro mercato. Gli accordi commerciali che abbiamo con l’Asia possono permettere all’Italia di penetrare in questo mercato molto importante. Dall’altra parte l’Italia con una popolazione di 60 milioni di persone, membro del G7 con grandi industrie, tecnologie all’avanguardia può portare a collaborazioni con le nostre imprese, anche nel contrasto al cambiamento climatico. Recentemente abbiamo siglato un accordo di partenariato con i paesi del G7 con cui l’Italia si impegna a sostenerci con 250 milioni di euro.

Che ruolo svolge il vostro paese nella regione indocinese?

Da quando, nel 1995, il Vietnam è entrato a far parte dell’Asean abbiamo dato un grande contributo allo sviluppo di questa organizzazione. I nostri sforzi hanno contribuito a rafforzare la posizione dell’Asean, anche noi abbiamo beneficiato dell’ingresso nell’Asean per risolvere problemi di natura economica nel nostro processo di integrazione politica ed economica.

Da quando siamo entrati a far parte dell’Asean abbiamo sempre mostrato il nostro ruolo attivo, abbiamo anche promosso le capacità del gruppo in tutti i campi e settori. Il Vietnam, inoltre, sta costantemente migliorando il suo prestigio ed il suo posizionamento in ambito internazionale attraverso diverse forme di integrazione internazionale, come la partecipazione ad organizzazioni mondiali o regionali o anche a grandi eventi, soprattutto nel 2020 quando siamo stati i presidenti di turno dell’Asean abbiamo svolto un ruolo molto importante e siamo stati eletti in molto importanti organizzazioni nell’ambito delle Nazioni unite.

Data la nostra stabilità politica ed il nostro processo di sviluppo socio economico 2020-2030 in cui stabiliamo di diventare un paese con un’industria moderna un reddito procapite importante, con uno sviluppo economico dinamico e sostenibile, indipendente ed autosufficiente sulla base di scienza tecnologia e innovazione, io credo fermamente che nei prossimi anni raggiungeremo gli obiettivi che ci siamo prefissati diventando un paese stabili e prospero, con una buona posizione strategica ed importante nel contesto internazionale, con un’importante posizione geopolitica.

Il primo agosto 2020 è entrato in vigore l'Accordo di Libero Scambio UE-Vietnam (EVFTA). Negli ultimi tre anni la pandemia ha chiaramente messo in forte difficoltà le catene logistiche globali. Malgrado ciò, nel primo anno di operatività (agosto 2020 - luglio 2021) l'export vietnamita verso l'UE è cresciuto del 6,2% rispetto all'anno precedente. Nei dieci mesi successivi (agosto 2021 - maggio 2022), il valore dell'export vietnamita è aumentato quasi del 40% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Cosa vi attendete per il 2023?

Il mercato europeo oggi rappresenta il secondo mercato più importante al mondo. L’Unione europea ha un mercato di 16,6mila miliardi di dollari, un mercato di esportazioni di 3mila miliardi, nonostante il Vientam sia l’11esimo partener della Ue oggi le esportazioni vietnamite rappresentano appena l’1,7% del totale, quindi ci sono molte potenzialità per crescere.

Paesi dell’Ue come Italia, Francia e Germania hanno illustrato la loro visione per la regione indiopacifica con una diversificazione nella catena logistica globale. Il Vietnam godendo di una situazione politica stabile e di una posizione geoeconomica e politica favorevole può dare un grande contributo al processo di investimento della Ue nella regione.  Ci sono molti settori in cui questo rapporto si può sviluppare.

Il libero scambio prevede proprio l’azzeramento progressivo di quasi il 100% delle barriere doganali, e questo promuove e facilità la circolazione delle merci tra il mercato vietnamita e quello europeo. Da quando è entrato in vigore questo accordo ha aiutato a rafforzare lo scambio commerciale tra le parti.

Da agosto del 2020 fino ai primi mesi del 2022 il volume di scambio è stato di 83 miliardi di dollari, con un aumento di 43 miliardi di dollari in valore assoluto. Però dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina questo scambio ha subito una diminuzione dovuta ai fattori citati prima, ma credo che questo accordo abbia confermato che in questo rapporto bilaterale ci sono molte potenzialità di sviluppo, ed ora che alcune condizioni sono tornate si può vedere una ripresa degli scambi.  

Per quanto riguarda l'Accordo UE-Vietnam per la Protezione degli Invetimenti (EVIPA), ratificato nel 2020 contestualmente all'EVFTA dal Parlamento Europeo, il percorso è più complesso, dal momento che sarà necessaria l'approvazione dei singoli Paesi membri UE. Come sta procedendo l'iter? A che punto è in Italia?

Questo accordo è stato ratificato dal Parlamento europeo e dall'Assemblea Nazionale del Vietnam, e questo segna un passaggio storico nel rapporto tra le due parti. Lo scopo di questo accordo è quello di tutelare gli interessi degli investitori ed ha un significato molto importante.

Attualmente il testo è stato ratificato dal Senato italiano ed ora il documento è all’esame delle commissioni competenti della Camera e io credo che questo accordo di vitale importante contribuirà a rafforzare il rapporto economico tra Vietnam e Italia.

Io credo che essendo l’Italia uno dei membri principali della Ue ratificando questo accordo spingera' anche altri paesi Ue a fare altrettanto. Perché questo favorisce gli interessi dell’accordo di scambio tra gli investitori e gli operatori economici di ambo le parti.

Da qui a dieci anni come vede posizionato il Vietnam a livello globale?

Io credo che con una politica estera autonoma e indipendente, multilaterale con la diversificazione ed essendo partner di tutti i paesi, il Vietnam avrà sempre importanti successi e ruoli nel contesto internazionale, a, contribuendo allo sviluppo ed alla prosperità complessiva., anche grazie al supporto dei nostri partner importanti tra cui l’Italia.

Fabrizio Di Ernesto -  Agenzia Stampa Italia

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