(ASI) L'ufficio del procuratore elettorale brasiliano ha riferito che il Tribunale elettorale superiore (Tse) ha avanzato la proposta di inibire alla vita politica l’ex presidente Jair Bolsonaro per abuso di potere politico. Se la richiesta venisse accolta per otto anni non potrebbe candidarsi a ricoprire cariche elettive.
Lo scorso anno, alla vigilia delle presidenziali, nel corso di un incontro con gli ambasciatori brasiliani, l'ex presidente filo statunitense ha cercato di mettere in discussione la trasparenza del sistema di voto che il paese utilizza dal 1996 asserendo che il suo avversario, Luiz Inázio Lula da Silva, avrebbe potuto vincere ricorrendo a brogli.
Attualmente Bolsonaro è indagato dal Tse per aver diffuso questa accuse con aperta finalità elettorale e attraverso canali ufficiali dai palazzi di Planalto (sede dell'esecutivo) e La Alvorada (residenza ufficiale del capo dello Stato).
Secondo il Pubblico ministero l’ex primo mandatario del paese avrebbe commesso un abuso di potere politico, quindi, ha trasmesso al Tse la sua richiesta di rendere l'ex presidente ineleggibile.
Nel corso dell’incontro con gli ambasciatori, trasmesso in diretta sui canali ufficiali, un Bolsonaro già immerso nella campagna presidenziale ha insistito sul fatto che le elezioni del 2018 (quando vinse al ballottaggio) non furono del tutto trasparenti e che ci furono delle irregolarità nelle elezioni del 2014, quando Dilma Rousseff (Partito dei Lavoratori) venne rieletta presidente.
Inoltre, l’ex presidente avrebbe anche insinuato che i membri della Giustizia elettorale e della Corte Suprema hanno legami con la sinistra e cercherebbero di avvantaggiarla.
Secondo quanto riportato dai media locali, Bolsonaro avrebbe circa 16 casi aperti nel Tse e, inoltre, è indagato in una decina di processi che sono in corso di elaborazione presso la Giustizia ordinaria e in altri cinque presso la Corte Suprema Federale (Tsf).
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia