(ASI) Washington – Un’esortazione accorata a riscoprirsi grandi. Un appello agli avversari che detengono la maggioranza in un ramo del Congresso. Questa la sintesi del recente discorso sullo stato dell’Unione di Biden.
“La nostra è una storia di progresso, resilienza, di continui passi in avanti. Una storia in cui non ci si arrende mai”: il 7 febbraio presidente ha parlato di fronte a un Campidoglio turbato dalle divisioni politiche. Rispettando il tradizionale appuntamento, ha fatto il punto sull’operato dell’amministrazione e illustrato i provvedimenti futuri.
Biden ha ricordato con orgoglio la creazione di 12 milioni di nuovi posti di lavoro in appena due anni nonché la più consistente diminuzione della disoccupazione negli ultimi cinquant’anni. Ha citato il consistente piano di opere pubbliche che con 20.000 progetti potenzierà le vie di comunicazione in tutto il Paese e offrirà impiego a centinaia di migliaia di operai.
Dopo la devastante esperienza del Covid, il capo della Casa Bianca ha rivendicato il potenziamento della sanità pubblica. La sua amministrazione ha tagliato il prezzo di farmaci vitali come l’insulina e abbassato i costi delle cure mediche prestate agli anziani dall’assicurazione sanitaria federale Medicare. “Oggi più cittadini che mai possono permettersi un'assicurazione sanitaria” ha affermato.
Un accento particolare è stato posto sulla transizione verde, proprio quando il cambiamento climatico appare fuori controllo e le fonti energetiche tradizionali sono proprietà esclusiva di regimi politicamente instabili, poco affidabili. Il presidente si è schierato con i sostenitori della sostenibilità ambientale, tramite ad esempio leggi sulla costruzione di stazioni di ricarica elettriche o sugli incentivi all’acquisto di veicoli elettrici ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica.
Porgendo la mano ai deputati Repubblicani, Biden ha rimarcato la necessità di rimettere al centro gli Stati Uniti. Ha annunciato l’adozione di nuovi criteri affinché nei progetti infrastrutturali federali vengano utilizzati solo materiali edili prodotti in patria. Ha promesso un’America via via meno dipendente dalle materie prime detenute dai paesi esteri. Ha citato l’esempio virtuoso del colosso tecnologico Intel, che sta realizzando in Ohio un’enorme fabbrica di semiconduttori in grado di dare impiego a 10.000 persone.
Del resto, il presidente non può certo ignorare l’ingombrante schiera di Repubblicani che vanta la maggioranza nella Camera dei Rappresentanti. Con il Congresso spaccato, egli dovrà trovare il modo di scendere a compromessi con la forza politica che controlla parte del Campidoglio. E così, proprio agli “amici Repubblicani” si è rivolto in maniera diretta il Democratico: “Non c'è motivo per cui non potremmo lavorare insieme. Litigare per il solo gusto di litigare e contenderci conflittualmente il potere non ci porterà da nessuna parte”.
Al contrario, Biden ha proposto agli avversari una cooperazione responsabile, fruttifera, indispensabile a fare il bene degli Stati Uniti pur senza rinnegare incondizionatamente la propria ideologia. Perché, come ha riconosciuto a più riprese “c’è ancora molto da fare”.
C’è molto da fare nel campo economico. Il mese prossimo verrà presentato un piano fiscale mirato a ridurre il deficit di 2.000 miliardi di dollari. Biden ha sollecitato l’opposizione ad approvare la legge per una tassa minima sui profitti dei più ricchi: “Nessun miliardario dovrebbe pagare un'aliquota inferiore a quella di un insegnante o di un vigile del fuoco”. Il presidente ha dichiarato guerra agli evasori fiscali – definiti “criminali” – rendendo nota l’intenzione di raddoppiare i termini di prescrizione per i reati fiscali.
C’è molto da fare anche per garantire a tutti un impiego dignitoso, equamente retribuito, privo di sfruttamento. Il capo della Casa Bianca ha chiesto consenso unanime su una legge che consenta ai lavoratori di aderire al sindacato senza temere ritorsioni. Si è appellato alla necessità di “assicurare loro un salario di sussistenza”. Ha sottolineato l’importanza dei giorni di malattia, dei congedi familiari e medici retribuiti quali strumenti vitali per conciliare famiglia e lavoro.
C’è molto da fare per rendere davvero accessibile l’istruzione alla classe media americana. Biden ha spronato i Repubblicani ad aiutarlo a offrire due anni di formazione professionale agli studenti con diploma di scuola superiore, in modo da avvicinare gradualmente i giovani al mondo del lavoro. Ha poi invocato l’aumento di stipendio per i docenti della scuola pubblica.
“Non ci sono parole per descrivere lo strazio per la perdita di un figlio” ha esclamato il Democratico alla presenza dei genitori di Tyre Nichols, l’ennesimo uomo di colore ucciso brutalmente dalla polizia durante un normale controllo stradale. È solo l’ultimo di una strage interminabile. Per porre fine a questa piaga sociale, Biden ha invitato tutti i deputati ad accantonare le divergenze ideologiche. Ha invocato nuove norme sulla formazione degli agenti e misure che fissino limiti precisi sull’uso della forza: “La maggior parte dei poliziotti sono persone buone, rispettabili. Rischiano la vita ogni volta che indossano la divisa. Ma quando sbagliano e minano la fiducia dei cittadini, allora dobbiamo entrare in azione”.
Nemmeno il grido di dolore dei sopravvissuti alle tante, troppe carneficine in scuole o luoghi pubblici può rimanere inascoltato. L’attuale amministrazione ha già passato una legge ambiziosa che lega il possesso di armi da parte dei giovani tra i 18 e i 21 anni a un rigoroso controllo sui precedenti penali. Ma secondo Biden bisogna, ancora, fare di più. Bisogna vietare una volta per tutte la vendita di armi d’assalto. “Teniamo lontano le armi dalle persone che rappresentano un pericolo per se stessi e per gli altri” ha detto, con la mente rivolta al recente massacro nella scuola di Uvalde, in Texas.
Il presidente ha aperto all’opposizione anche sul nodo dei diritti civili, mostrandosi però fermo nel preservare i temi cari all’elettorato democratico. Ha ribadito che non indietreggerà di un passo sul ripristino del diritto all’aborto, intaccato nel clamore generale da una Corte Suprema a maggioranza conservatrice. Ha insistito sulla promulgazione di una legge bipartisan che faccia da apripista alla tutela dei diritti e della dignità di omosessuali e transgender in ogni paese: “La nostra forza è il potere del nostro esempio. Ricordiamoci che il mondo ci guarda”.
La perdita della maggioranza nella Camera dei Rappresentanti ha costretto Biden a pronunciare un discorso incentrato per lo più sull’invito a fare squadra per risolvere le criticità di politica interna. Il capo della Casa Bianca non ha potuto fare a meno di tendere la mano ai Repubblicani, nella speranza di disinnescare la loro battagliera opposizione sui fronti caldi dell’economia, del commercio di armi, dei diritti civili.
In conseguenza, poco spazio è stato riservato alle questioni estere. Ciononostante, il Democratico non si è lasciato sfuggire l’occasione di enfatizzare il ruolo chiave degli Stati Uniti sullo scenario internazionale: “La nostra nazione sta lavorando per ottenere più libertà, più dignità, più pace in Europa e ovunque”. Biden ha promesso all’Ucraina sostegno incrollabile “per tutto il tempo necessario”. E a proposito di Pechino, ha sentenziato lapidario: “Mi impegno a collaborare con Xi Jinping per far progredire gli interessi americani e portare benefici al mondo intero. Ma se la Cina minaccerà la nostra sovranità, non starò a guardare”.
Marco Sollevanti – Agenzia Stampa Italia