(ASI) Venezia - “Non esistono soluzioni militari al conflitto in corso in Ucraina, a mio avviso. L'unica via per una soluzione può essere diplomatica e Israele potrebbe essere certamente il mediatore autorevole a condurre le parti in causa verso una negoziato proficuo” - è l'opinione del consigliere regionale veneto Stefano Valdegamberi.
“Pensare che il conflitto si risolva con la corsa agli armamenti è una follia che potrebbe anche sfociare in situazioni fuori controllo con elevato rischio atomico per tutto il pianeta. La via diplomatica, prima del conflitto iniziato nel febbraio 2022, è stata solo un tentativo di facciata e i pochi tentativi seri, come quello avviato all’inizio della guerra dall'allora primo ministro Israeliano Naftali Bennett sono stati affossati, come dichiara lui stesso, per volonta' anglo-americana. Sono almeno un milione e mezzo gli ebrei provenienti dai territori dell’ex URSS oggi cittadini dello Stato ebraico, molti giunti in Israele proprio a seguito delle persecuzioni da parte di nazisti come Stepan Bandera, oggi celebrati come eroi nazionali in Ucraina. Il tentativo dell’ex primo ministro israeliano Naftali Bennett, oggi potrebbe essere ripreso dal PM Benjamin Netanyahu, personalità di grande esperienza che gode di stima e credibilità da entrambe le parti in causa. Essendo questo conflitto deciso al di fuori del territorio ucraino solo un’opera di mediazione che riapra i negoziati potrà restituire a tutti noi un barlume di speranza. L’equa conclusione di un conflitto che se proseguirà rischia anche di affossare l'economia europea, dovrebbe essere una priorità globale, visti anche i dai dati di questi giorni. La via diplomatica è urgente e l’autorevolezza di Israele, che rappresenta tra l’altro le radici giudaico-cristiane della nostra comune cultura, è senza dubbio ciò che ritengo essere il canale più efficace in cui possiamo riporre maggior speranza per il raggiungimento tempestivo di un accordo di pace.” Conclude Stefano Valdegamberi, Consigliere regionale del Veneto.