(ASI) Migliaia di peruviani scenderanno oggi, martedì 24 gennaio, in strada per una grande marcia nazionale nella quale invocheranno le dimissioni del presidente designato Dina Boluarte; la popolazione, tra l’altro imputano al capo dello stato la repressione delle proteste che hanno provocato l'assassinio di oltre 60 persone.
Studenti, campesinos, indigeni e vari settori della società civile, si raduneranno in plaza 2 de mayo nella capitale Lima, anche se proteste simili sono previste un po’ in tutto il Paese.
Il presidente dell'Assemblea regionale dei giovani di Cusco, Mauro Marucho, ha dichiarato che la repressione poliziesca “si fa sempre più acuta, si contano 62 morti per colpi di proiettili”.
“Come peruviano – ha aggiunto - mi dispiace che un governo dittatoriale arrivato a sparare sulla folla, stia cercando di calmare il paese. Ecco perché i nostri fratelli di tutto il paese, di tutti i dipartimenti, hanno deciso di venire nella capitale Lima per poter denunciare gli abusi e la repressione”.
Dopo l’arresto del presidente Pedro Castillo, destituito il 7 dicembre dal Congresso, che ha nominato al suo posto Boluarte, i peruviani si sono mobilitati per respingere quello che considerano un golpe contro la democrazia. Il nuovo governo però ha cercato di reprimere le proteste con la violenza delle forze di polizia.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia