(ASI) Rischia di aggravarsi la tensione internazionale. Gli obiettivi militari russi sono mutati. Non si concentrano più "solo" sull'Ucraina orientale e il Donbass, ma riguardano "una serie di altri territori". Lo ha dichiarato, nelle ultime ore, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.
"La geografia ora è diversa. Non ci sono solo le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk (i territori separatisti nell'Ucraina orientale, ndr), ma anche le regioni di Kherson e Zaporizhia (nel sud) e una serie di altri territori, e questo processo continua, in modo costante e ostinato", ha sottolineato il capo della diplomazia del Cremlino in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa Ria-Novosti e al canale RT.
Finché l'Occidente continuerà ad inviare all'Ucraina "armi a raggio sempre più lungo, come i missili Himars", la Russia sposterà "ancora più lontano gli obiettivi strategici" in Ucraina rispetto alla linea attuale, ha poi evidenziato. "Questo è perché non possiamo permettere che in quella parte dell'Ucraina che sarà controllata da Zelensky o da chi lo sostituirà, ci siano armi che rappresentano una minaccia diretta al nostro territorio e il territorio di quelle repubbliche (del Donbass, ndr) che hanno dichiarato la loro indipendenza".
In questo quadro, "trattative con Kiev in questo momento non hanno senso", ha concluso l’esponente di Mosca.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia