(ASI) I distributori di benzina in molte città iraniane, compresa la capitale Teheran, sono stati costretti a interrompere la loro attività a causa di un cyberattacco che ha colpito il sistema di distribuzione.
Lo hanno reso noto i media iraniani. Oggi ricorre l'anniversario delle manifestazioni del 2019, il movimento verde, che scatenarono la repressione. E’ apparsa, su alcuni tabelloni digitali di alcuni centri urbani, la scritta "Dov'è il nostro petrolio Khamenei?", con riferimento al caro prezzi carburante che affligge il Paese.
"E' in corso un incontro urgente per risolvere il problema che ha fermato il sistema di distribuzione", ha detto la portavoce dell'Ente nazionale del petrolio iraniano, Fatemeh Kahi. Il ministro dell'Interno, Ahmad Vahidi, ha invitato la popolazione a "non preoccuparsi" ed evidenzia che quanto sta accadendo non causerà un aumento dei prezzi. Ignoti, al momento, gli autori dell’ azione ostile. Quelle simili, accadute in passato, sono state attribuite ai servizi segreti israeliani.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia