(ASI) Adotteremo, sull’ isola, “tutte le misure necessarie per salvaguardare la sovranita' e l'integrita' territoriale". Le forze straniere devono andare via.
stata la risposta del portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Zhao Lijian, a una domanda, in conferenza stampa, in merito alle indiscrezioni del quotidiano ‘Wall Street Journal’ secondo cui vi sarebbero, da un anno a Taiwan, soldati e marines del Pentagono per finalità di addestramento delle forze locali. Queste ultime vorrebbero diventare indipendenti dalla madrepatria, ma la Cina non è disponibile ad esaudire tale desiderio.
L’ iniziativa di Washington viene interpretata come una pericolosa sfida, lanciata dalla Casa Bianca, nei confronti del gigante asiatico. L’ America – ha spiegato l’ addetto stampa cinese - dovrebbe “riconoscere pienamente il carattere altamente sensibile della questione di Taiwan, attenersi al principio dell'unica Cina, smettere di vendere armi” a Taipei “e di stabilire contatti militari con essa”.
Solo così non saranno danneggiate le relazioni tra noi e gli Usa, al pari della pace e della stabilita' nello Stretto, conclude il funzionario della nazione del Dragone. Sono in corso intanto importanti contatti tra le parti. Il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Usa, Jake Sullivan, ha detto in un’ intervista alla Bbc che ha incontrato il suo omologo cinese, Yang Jiechi. Ha espresso al suo interlocutore “profonda preoccupazione” per la situazione a Taiwan.
"Agiremo ora per cercare di impedire che quel giorno si avveri", ha spiegato all’ intervistatore in riferimento ad una possibile invasione cinese dell’ isola. "Spetta a noi, come Stati Uniti, lavorare con alleati e partner per chiarire la nostra posizione, difendere i nostri amici, difendere i nostri interessi... è quello che intendiamo fare", ha concluso.