(ASI) Le autorità giudiziarie boliviane hanno deciso di allungare la carcerazione preventiva dell’ex presidente ad interim Jeanine Áñez che nel novembre tramite un golpe bianco aveva preso il posto del presidente eletto Evo Morales.
La decisione è stata presa dal giudice anticorruzione di La Paz, Andrés Zabaleta, che ha stabilito altri sei mesi di detenzione preventiva per l'ex presidente in vista del novo processo cui sarà sottoposta.
La Añez è indagata per risoluzioni contrarie alla Costituzione e violazione dei doveri, quando ha assunto il potere dopo il colpo di Stato perpetrato nel novembre 2019; nel dibattimento l’accusa ha sostenuto che “l’autorità giudiziaria accerta la necessità di procedere alla richiesta del Pubblico Ministero relativa all’imposizione della carcerazione preventiva all’imputata per un periodo di sei mesi nella prigione di Miraflores”.
I legali della Difesa hanno criticato la decisione sostenendo che esso risponde alla decisione di un giudice istruttore penale che “ha stabilito di separare i procedimenti e di legarli al reato di corruzione”.
La Añez è stata arrestata il 13 marzo, con l’accusa di sedizione e terrorismo; su di lei pesano anche le accuse di genocidio, associato ai massacri di Sacaba e Senkata, che hanno lasciato un bilancio di 36 morti, 804 feriti, oltre a migliaia di perseguitati e torturati. Inoltre, la Áñezrischia l’incriminazione anche per l’autorizzazione di un credito presso il Fondo Monetario Internazionale (FMI) senza l'avallo del Parlamento e l’approvazione di un decreto contro la libertà di espressione.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia