(ASI) Le autorità di Mosca hanno avviato una segnalazione formale, davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo, secondo cui il governo di Kiev avrebbe violato la Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
La causa verte sulle infrazioni che il Paese avrebbe commesso dopo "il violento cambio di governo nel febbraio 2014", come ha sottolineato la Procura russa in una nota citata dall'agenzia di stampa di Mosca Sputnik. Il testo fa riferimento alle "violazioni gravi" di varie clausole della convenzione, in particolare degli articoli che trattano del diritto alla vita, del divieto di tortura, del diritto alla libertà e alla sicurezza, della libertà di espressione.
La nazione dello Zar pensa che la controparte sia responsabile della morte e della tortura dei civili durante le proteste del 2014, così come negli scontri avvenuti nello stesso anno.
L’ ha accusata pure di minare la libertà di espressione, schiacciare il dissenso, applicare una politica di discriminazione nei confronti delle comunità russofone, compiere attacchi contro agenzie diplomatiche, incoraggiare e insabbiare i "radicali" e di aver provocato l'abbattimento del volo MH17. Il Cremlino sta cercando così cerca di attirare l'attenzione dei giudici e quella della comunità internazionale sulle "violazioni sistematiche dei diritti umani" da parte dell'Ucraina e di garantire che venga svolta un'indagine pertinente sui "crimini" compiuti al fine di assicurare il colpevole alla giustizia.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia