(ASI) Ancora violenze in Iraq dove la pace rimane sempre più solo un miraggio.
Un drone ha bombardato questo pomeriggio il campo di rifugiati curdi di Makhmur, nell parte settentrionale della nazione dell’ Eufrate, uccidendo almeno tre persone. L' azione, secondo un comunicato del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), ha avuto luogo da parte del velivolo armato e senza pilota alle 13:15 (ora locale). Non sono note per il momento ulteriori informazioni sull'attacco, confermato ai media iracheni dalle autorita' della regione autonoma del Kurdistan.
La notizia odierna è giunta pochi giorni dopo che il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha minacciato di "ripulire" l’ area in questione, poiché esso e' un'"incubatrice" per i combattenti del Pkk. "Se non agiranno le Nazioni Unite lo faremo noi, come Paese membro dell'Onu", aveva detto il leader di Ankara, in un'intervista recente all'emittente televisiva turca "Trt Haber". "Per quanto tempo ancora dobbiamo portare pazienza al riguardo?", aveva aggiunto il capo dello Stato.
La nazione della Mezzaluna potrebbe avviare pericolose attività belliche in quella dell’ Eufrate, ben oltre l'area in cui queste si concentrano attualmente, ovvero nella fascia prossima al confine tra i due Paesi. Secondo un analista, citato da "Trt Haber", potrebbe prendere il via presto una vasta operazione militare diretta contro i monti Kandil, al confine tra Iraq e Iran, e il Sinjar, presso la frontiera tra Iraq e Siria.
Tutto ciò potrebbe generare maggiore instabilità nell’ area con pericolosi riflessi in tutto il Medioriente. Esso continua a soffrire per le numerose crisi dietro le quali si celano scontri per procura tra le grandi potenze. La preoccupazione della comunità internazionale continua dunque ad aumentare di ora in ora sia sotto il profilo geopolitico che umanitario.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia