(ASI) Nessuno avrebbe mai pensato probabilmente ad un successo simile. Raggiunto un accordo storico internazionale "sul principio di una aliquota globale minima del 15% per la tassazione delle grandi imprese, applicata Paese per Paese".
Lo ha scritto, questa mattina sul social network Twitter, il ministero del Tesoro del Regno Unito, definendo l’ intesa "una stretta sull'elusione fiscale" che farà pagare "la giusta quota" alle multinazionali di Big Tech. Secondo Londra, "le maggiori imprese globali, con margini di profitto di almeno il 10%, vedranno il 20% di tutti gli utili al di sopra di tale soglia riallocato e tassato nei Paesi dove effettuano vendite".
I responsabili dei dicasteri delle Finanze delle 7 nazioni più industrializzate al mondo (il G7) hanno preso, con l'accordo su un'aliquota minima globale del 15%, un "impegno senza precedenti che metterà fine alla corsa al ribasso nella tassazione aziendale, assicurando equità per i lavoratori negli Usa e in tutto il mondo", ha dichiarato in una nota la rappresentante di Washington al summit, Janet Yellen.
"Oggi a Londra abbiamo compiuto un grande passo verso un accordo globale senza precedenti sulla riforma della tassazione delle imprese. E' stato un incontro molto positivo che ci ha permesso di costruire ponti su questioni cruciali", ha commentato il Commissario all’ Economia, del vecchio continente, Paolo Gentiloni.
"Le possibilità di un accordo globale sono notevolmente aumentate. Ora dobbiamo fare l'ultimo miglio per espandere questo consenso ai membri del G20 e a tutti i paesi coinvolti nel quadro inclusivo dell'Ocse. La Commissione contribuirà attivamente a queste discussioni multilaterali in corso per garantire il raggiungimento di un accordo ambizioso a luglio", ha concluso l’ esponente di Bruxelles.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia