(ASI) Tutti guardano con apprensione e speranza all’ evento, ma c’è poco da essere positivi, immaginandosi una rapida soluzione delle divergenze. La Guerra Fredda 2.0 continuerà. Parola degli addetti ai lavori che cancellano ogni tipo di illusione.
Non bisogna aspettarsi infatti "svolte", o "decisioni storiche", dall'incontro tra i presidenti russo e statunitense, Vladimir Putin e Joe Biden, in programma a Ginevra il 16 giugno. Lo ha fatto sapere, nelle ultime ore senza mezzi termini, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, citato dall'agenzia Tass. "Non ci facciamo illusioni e non cerchiamo di dare l'impressione che (il vertice, ndr) porterà a svolte o decisioni storiche importanti. Ma, naturalmente, il fatto stesso di un incontro tra i leader delle due principali potenze nucleari è importante e questo deve essere supportato", ha affermato il capo della diplomazia del Cremlino.
I problemi infatti sono numerosi, in quanto le relazioni bilaterali , fra i giganti, non raggiungevano un punto così basso dal 1952, al punto persino del ritiro reciproco degli ambasciatori proprio come è avvenuto in quel tragico anno per l’ intera comunità internazionale.
Le tensioni hanno raggiunto il loro picco con l’ arrivo del nuovo inquilino della Casa Bianca nelle elezioni d’ Oltreoceano che si sono svolte lo scorso 3 novembre. L’ allora neo vincitore alle urne ha definito, dopo qualche settimane dall’ inizio del suo mandato, lo Zar come “serial Killer”. La frase ha scatenato l’ ira del diretto interessato che ha scelto di richiamare in patria il proprio rappresentante.
Quanto avverrà tra circa una paio di settimane nel territorio elvetico, tra i numeri uno di Mosca e Washington, sarà il primo faccia a faccia dopo quello fra lo Zar e il tycoon Donald Trump avvenuto nel luglio 2018.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia