(ASI) Un giovane è entrato, con una mitragliatrice, ieri nella scuola in cui si era diplomato 4 anni fa e ha iniziato a sparare all’ impazzata. L’ episodio è successo in Russia, a Kazan, la capitale del Tatarstan.
Il ragazzo 19 enne ha colpito diverse persone. Ha tolto la vita, secondo il governatore dell’ area, a 9 di queste e ne ha ferite 16. Le agenzie di stampa russe hanno battuto la notizia di un bilancio più tragico: 11 morti e 30 feriti.
L’ azione sarebbe riconducibile a un “lupo solitario”, ma le indagini sono ancora in corso e per di più nella fase iniziale. Alcuni testimoni oculari, citati dalla Tass, che stavano passando sotto l’ edificio proprio nel momento in cui stava avvenendo il tragico evento, hanno dichiarato di aver visto diversi ragazzi saltare giù dal terzo piano (che in Italia equivale al secondo). Volevano evidentemente sfuggire al loro carnefice. Il giornale Novaya Gazeta ha scritto che due di loro sarebbero deceduti proprio in seguito a tale gesto di disperazione e dunque all’ impatto col terreno. Un altro testimone - citato dal quotidiano Kommersant - ha poi riferito di aver udito "un'esplosione" in concomitanza con la sparatoria.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha espresso il proprio profondo cordoglio alle famiglie colpite dalla tragedia e ha ordinato un giro di vite in merito all' uso delle armi da parte dei civili. Saranno introdotte, con molta probabilità, forti restrizioni per evitare il ripetersi di tali casi di cronaca. Alcuni osservatori hanno sottolineato comunque che provvedimenti simili erano già stati varati, in passato dal numero uno del Cremlino, dopo un fatto analogo in un istituto di Kerch, località situata in Crimea, nell’ ottobre del 2018.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia