(ASI) Non si placano le polemiche e rischia di aumentare ulteriormente la tensione tra le due superpotenze. Il clima da Guerra Fredda purtroppo si sta riscaldando e ciò non è un bene per l’ intera comunità internazionale.
Il governo di Vladimir Putin non ha alcuna relazione con gli attacchi informatici alla società, situata negli Usa, Colonial Pipeline e si rammarica che gli Stati Uniti siano stati poco cooperativi nel campo della sicurezza informatica.
Lo ha dichiarato, nelle ultime ore, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, evidenziando che Mosca è estranea a tutte le azioni offensive hacker denunciate, negli ultimi mesi, dalla Casa Bianca e dai suoi alleati.
Tale nuova crepa potrebbe spingere la Casa Bianca a intensificare le sanzioni esistenti, nei confronti della nazione dello Zar, o ad attuarne di nuove. Un passo simile causerebbe difficoltà alla ripresa del dialogo, già ai minimi termini, tra Joe Biden e l’ omologo russo al fine di risolvere la più grave crisi, nelle loro relazioni bilaterali, dal 1952 quando anche allora, come oggi, i due pilastri della comunità internazionale scelsero di ritirare reciprocamente i propri ambasciatori.
La mossa viene considerata, solitamente nel linguaggio diplomatico, come prossima all’ avvio di un conflitto e si aggiunge al pessimo rapporto tra la Russia e l’ intero Occidente.
I rapporti infatti con la Nato e con l’ Unione europea sono quasi del tutto azzerati, rendendo così più difficoltoso un ipotetico reset per ricostruire la fiducia e soprattutto il rispetto reciproco, che è alla base di essa, lasciato da troppo tempo nel dimenticatoio.
Era presente invece, come ha sottolineato qualche settimana fa il ministro Sergej Lavrov, 70 anni fa quando il mondo stava attraversando un altro periodo, particolarmente buio, della sua storia recente.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia