(ASI) Joe Biden pare attuare ancora, per l’ ennesima volta, la strategia sbagliata. Il giochino del “bastone e della carota”, come ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov più volte nell’ ultimo mese durante le sue conferenze stampa quasi quotidiane, non funziona con Mosca.
Il leader di Washington ha ribadito, ancora ieri parlando alla Casa Bianca, di voler incontrare l’ omologo Vladimir Putin, nonostante il rafforzamento delle truppe dello Zar vicino al confine ucraino.
Il segretario di Stato, Antony Blinken, è stato 48 ore fa a Kiev. Ha mostrato alla leadership di quest’ ultima la disponibilità dell’ Alleanza Atlantica ad accogliere la propria adesione e il pieno sostegno alle azioni, dell’ esercito di Volodymir Zelensky, volte ad affrontare “l’ aggressione”, o definita tale, del Paese confinante.
Il Pentagono "sta esaminando quale assistenza militare supplementare” potrebbe essere “utile all’ Ucraina esattamente adesso", ha dichiarato il responsabile della diplomazia d’ Oltreoceano, citato dalla testata giornalistica Usa Radio Liberty.
La fonte ha evidenziato la richiesta posta a Washington di sistemi di difesa aerea, tecnologie anti-cecchini e un possibile dispiegamento di missili Patriot, sul proprio territorio, per la presenza di truppe russe vicino ai suoi confini impegnate in esercitazioni (tra l’ altro terminate). Un eventuale via libera dell’ amministrazione, nei confronti di tale iniziativa, aumenterebbe la già elevata tensione tra le due superpotenze.
Il rischio dunque di un naufragio, all’ interno di un dialogo previsto come tutto in salita, è evidente. Tale situazione potrebbe intensificare il clima di Guerra Fredda e affossare definitivamente le relazioni bilaterali che non vedevano un punto così basso dal 1952 quando gli ambasciatori di entrambe le parti rientrarono nelle rispettive capitali a causa delle ampie divergenze. La situazione – ha ricordato recentemente Sergej Lavrov – è peggiore di allora poiché oggi manca il rispetto reciproco.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia