(ASI) Protesta di circa 60 pescherecci francesi, al largo dell'isola britannica di Jersey, nel canale della Manica. Alcuni hanno tentato di bloccare il porto, del capoluogo Saint-Hélier, per manifestare contro le condizioni ritenute penalizzanti imposte alla pesca francese dopo la Brexit.
"I nostri battelli sono partiti da un po' ovunque, dalla Bretagna e dalla Normandia. E' incredibile essere riusciti a radunare così tanta gente", ha raccontato stamane all' agenzia di stampa Afp uno dei pescatori, Roman Davodet. Londra ha inviato nell' area due navi da guerra per evitare che la situazione degenerasse. Immediata la reazione di Parigi. il segretario di Stato per gli Affari Europei, Clement Beaune, ha comunicato che l’ Eliseo ha inviato altrettanti mezzi bellici, evidenziando di non avere paura di quelli della controparte.
Le autorità dell’ isola, che formalmente è indipendente ma in realtà è protetta dalla Royal Navy, hanno incontrato una delegazione di dimostranti. Il faccia a faccia è stato positivo, hanno reso noto nel primo pomeriggio i partecipanti all’ iniziativa volta a non alimentare l’ escalation.
I pescatori sono rientrati nei porti di partenza, lasciando però alla politica l’ arduo compito di intervenire per porre fine alla problematica La commissione europea ha accusato, tramite un portavoce, Boris Johnson di non aver rispettato gli accordi post – Brexit in merito alla tematica oggetto della contesa. Avrebbe dovuto consentire lo svolgimento delle attività. Il premier ha richiamato le due motovedette della propria Marina Militare.
Lo ha riferito Downing Street. Il problema però non è risolto. Tutti hanno invocato pertanto un intervento deciso della politica per porre fine alle divergenze e il ripetersi di scene paragonate da molti, senza mezzi termini, alla battaglia di Trafalgar del 1805. Gli inglesi vinsero contro i francesi, guidati all’ epoca da Napoleone Bonaparte, impedendo così ai nemici di invadere il loro territorio.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia