(ASI) "Oggi abbiamo ricevuto l'informazione dagli avvocati di Alexei Navalny che grazie all'enorme sostegno del mondo e dell'opinione pubblica, il nostro paziente è stato portato in un ospedale civile di Vladimir il 20 aprile.
Sono state fatte delle analisi e ha avuto accesso a qualcosa di simile a una valutazione indipendente". Lo hanno riferito, nelle ultime ore, i medici dell’ ex blogger in una lettera pubblicata da Mediazona.
Il materiale è stato consegnato ai medici che hanno in cura il malato. Gli esperti produrranno la loro diagnosi su di lui. Essi hanno diffuso, alla luce di ciò, la richiesta al diretto interessato di "d'interrompere lo sciopero della fame, altrimenti non ci sarà più un paziente da curare".
La fine della sua pena detentiva è stata domandata, anche ieri, da migliaia di persone che sono scese in piazza in tutta Russia. Almeno 1.786 dimostranti sono state fermati dagli agenti in tenuta antisommossa in 97 città del Paese. Gli arresti sono stati compiuti durante i sit- in, non autorizzati dalle autorità, a sostegno del dissidente moscovita. Il bilancio è stato fornito, in mattinata dall’ ong, Ovd-Info, sul suo sito internet.
Bocche cucite al Cremlino. “Non vediamo il motivo per commentare quanto è avvenuto”, ha puntualizzato il portavoce. Le valutazioni devono essere espresse dalle autorità competenti, cioè quelle di polizia. L’ evento principale di ieri era, ovviamente, il discorso del presidente Vladimir Putin davanti all’ Assemblea federale, ha concluso Dmitry Peskov, addetto stampa dello Zar.
Quest’ ultimo ritiene le pressioni dell’ Occidente, affinchè l’ oppositore sia liberato, una grave ingerenza negli affari interni. L’ Unione europea, gli Stati Uniti e la Francia hanno detto chiaramente che in caso di decesso dell’ attivista ci saranno “conseguenze”, cioè sanzioni, nei confronti della Russia. Tutto ciò potrebbe aumentare le già elevate tensioni tra est e ovest.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia