(ASI) E’ il primo pomeriggio di oggi. “Considero gli obiettivi raggiunti”, ha esclamato con soddisfazione. Il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu ha annunciato così, poco dopo l’ ora di pranzo nel corso della sua visita nel Donbass, la fine delle esercitazioni militari, in corso da settimane, ai confini con l’ Ucraina che ha generato una crisi geopolitica pericolosa con l’ Occidente.
È stato dato il compito, ai comandanti, di “pianificare e cominciare il ritorno dei soldati alle basi il 23 aprile". L’ operazione verrà completata entro il primo maggio ma, come riferito sempre dallo stesso responsabile del dicastero di Mosca citato dall’ Associated Press, non saranno ritirate dall’ area le armi pesanti. Queste ultime verranno conservate presso il poligono di tiro di Pogonovo, nella regione Sud-Occidentale di Voronezh, a 160 chilometri a est del confine con l'Ucraina. Rimaniamo in allerta “in caso di sviluppi negativi”, ha dunque evidenziato il rappresentante delle Forze Armate dello Zar. La lieve distensione della difficile situazione ha generato una reazione positiva immediata dei mercati di Mosca: il Rublo si è apprezzato infatti sull’ euro e sul dollaro: alle 14:45 (13:45 italiane), la valuta Usa e' scesa a 75,68 rubli (- 0,94) e la moneta del vecchio continente a 92,25 (- 0,92).
La Nato pare aver accolto l’ annuncio con freddezza. Rimaniamo vigili e “continueremo a monitorare da vicino la formazione militare ingiustificata della Russia” nell’ area di crisi, ha evidenziato un funzionario del Patto Atlantico che ha richiesto l’ anonimato. Continuiamo a chiedere a Mosca – ha aggiunto – “di rispettare i suoi impegni internazionali e di ritirare tutte le sue forze dal territorio ucraino. L’ allusione riguarda alle Repubbliche di Donetsk e Lugansk riconosciute solo dal Cremlino.
I tamburi di guerra provano a lasciare spazio all’ azione diplomatica. Vladimir Putin ha risposto alla proposta di un incontro offertagli dall’ omologo di Kiev. "Se parliamo dello sviluppo delle relazioni bilaterali, allora riceveremo il presidente dell’ Ucraina a Mosca in qualsiasi momento opportuno. Se parliamo di discutere i problemi nel Donbass allora, prima di tutto, la leadership di quel paese dovrebbe incontrare i leader delle repubbliche di Luhansk e Donetsk e solo poi discuterne con i rappresentanti di paesi terzi, in questo caso la Russia".
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia